Neuropsichiatria infantile e Santo Spirito, «chiusi per ferie». Ma la Regione smentisce: «Normali turni»

Lunedì 7 Luglio 2014
Neuropsichiatria infantile e Santo Spirito, «chiusi per ferie». Ma la Regione smentisce: «Normali turni»
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A Roma gli ospedali chiudono per ferie. Aria di smobilitazione al Santo Spirito dove un intero reparto di Medicina ha chiuso i battenti per l'estate mentre sono stati ridotti i letti in Terapia intensiva, o all'istituto di Neuropsichiatria Infantile (Npi) di via dei Sabelli il cui reparto di degenza è stato trasferito per i mesi estivi al policlinico Umberto I. Ma la Regione prova a rassicurare: «Non c'è alcuna smobilitazione del reparto di Neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli né in nessuna struttura ospedaliera di Roma. Si tratta invece di una normale turnazione, che avviene ogni anno, al fine di permettere al personale dei nosocomi di usufruire delle ferie. Nessun danno viene inoltre arrecato ai pazienti e alle loro famiglie, i servizi sanitari infatti vengono garantiti».



La preoccupazione negli ospedali Il personale di entrambi gli ospedali è preoccupato, in tempi di tagli, che queste chiusure estive, si possano trasformare in autunno in chiusure definitive. Per questo gli operatori dell'Istituto di neuropsichiatria infantile, un fiore all'occhiello della sanità nel Lazio, e che ha ispirato il famoso film di Francesca Archibugi «il grande cocomero» del 1993, hanno scritto una lunga e appassionata lettera aperta.



Gli operatori «Dopo la chiusura per 50 giorni e l'accorpamento del Reparto di degenza Neurologica Pediatrica al Policlinico Umberto I la situazione della NeuroPsichiatria Infantile di Via dei Sabelli è oramai al collasso - scrivono gli operatori - dal 15 luglio, se non arriveranno i tre medici promessi dall'azienda per il periodo estivo, verranno chiusi tutti i servizi: ambulatorio Generale, ambulatori Specialistici, Diurni e Centro Prelievi».



I numeri Con un organico «ridotto all'osso», spiegano gli operatori, l'istituto che garantisce più di 8 mila visite e presenze l'anno e 500 ricoveri nei due reparti di degenza per bambini e adolescenti da zero a 18 anni con problemi neurologici e psichiatrici «è al collasso». «Per la delicatezza dell'utenza trattata - aggiungono - l'istituto non può funzionare solo in parte e male, non può offrire falsità ai bisogni di prevenzione, non può abbandonare alla solitudine e alla sofferenza chi chiede aiuto per i propri figli».
Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 10:40