Bandito ucciso, il benzinaio:
«Io non sono un giustiziere»

Mercoledì 4 Febbraio 2015
Il benzinaio, la gioielleria Zancan, e il bandito morto Albano Cassol
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PONTE DI NANTO - È tornato a rifornire di carburante auto e camion, Graziano Stacchio, dopo l'inferno di ieri sera, il benzinaio che a Ponte di Nanto ha sparato contro i malviventi, probabilmente uccidendone uno, che avevano assaltato una gioielleria.

Il rapinatore ucciso è Albano Cassol, 41 anni, nato a Vicenza, nomade. Il benzinaio è stato iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di legittima difesa. Risulta avere il porto d'armi. La Renault laguna, dove è stato trovato il bandito ucciso, è stata rubata a Padova.

Intanto il benzinaio si difende: «Non sono un eroe né un giustiziere - ha detto parlando oggi con i giornalisti - ho agito d'istinto pensando alla povera commessa sola, che potrebbe essere mia figlia, che già due anni fa aveva subito una rapina. Prima ho urlato poi sono salito in casa a prendere il fucile ho sparato in aria poi quando uno di loro è venuto verso di me con il mitra in mano ho mirato alle gambe per difendermi. Non volevo certo uccidere».

Da quanto si è appreso in ambienti giudiziari, l'uomo dovrebbe presto essere indagato per eccesso di legittima difesa. Un atto dovuto per permettergli, attraverso il suo legale Lino Roetta, di assistere a prove irripetibili, come l'autopsia.

Dell'esame autoptico sul corpo del bandito morto verrà incaricato il medico legale Vito Cirielli dell'istituto di medicina legale di Verona.

L'azione criminale di ieri intanto ha convinto il titolare della gioielleria Roberto Zancan, 52 anni ad abbassare definitivamente la saracinesca. «Non posso che ringraziare l'amico benzinaio - ha osservato Zancan - ha fatto ciò che andava fatto. Purtroppo ora non ci resta che chiudere l'attività. Non si può andare avanti in questo modo ma non abbiamo alternative contro la violenza criminale».

Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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