Riecco gli affreschi del '600 ai Carmini
ma servono mecenati per il restauro

Giovedì 28 Maggio 2015 di Maria Elena Mancuso
La volta dell'Oratorio dei Carmini

MAROSTICA - Mai pensato di adottare un santo? O magari uno dei dodici apostoli? E perché non un’evangelista? Se l’idea vi stuzzica Marostica è il posto che fa per voi! E non si tratta di semplice ironia.

Continua infatti la ricerca di moderni mecenati, amanti dell’arte, della storia o semplicemente della bellezza, disposti a contribuire all’opera di restauro dell’oratorio dei Carmini. Si tratta di un piccolo gioiello seicentesco che, dall’alto della suggestiva scalinata omonima, regalerà una vista nuova e sempre emozionante della cittadina scaligera, regno non solo di scacchi e ciliegie.

Un’opera di restauro portata avanti con solerzia e grande impegno da una vera task force di restauratori, architetti, associazioni, istituzioni e semplici cittadini. Tutti insieme, tutti uniti per restituire alla città, e ai suoi visitatori, un pregiato ciclo di decorazioni pittoriche risalenti alla metà del Seicento.

Più di cento metri quadri di dipinti per un tuffo nell’arte che è, allo stesso tempo, monumento e documento della storia della città. Una storia emersa per caso dalle pareti rovinate di questo ambiente che, costruito dalla Confraternita dei Carmini, è stato adibito nei secoli agli usi più disparati. Addirittura come abitazione, per le famiglie più bisognose della città, nell’immediato dopoguerra.

Tre spessi strati di malte, intonaco e pittura che ricoprivano di grigio ciò che adesso splende di colori e luce. La prima a far capolino, si può davvero dire così, è stata la testa di San Simone Stock. Il santo inglese protettore dei Carmelitani e protagonista, insieme a San Girolamo, non solo dei dipinti restaurati, ma anche delle decorazioni della chiesa della Madonna del Carmine e delle due statue che ne fiancheggiano il portone d’ingresso. Da quel volto affacciato nel grigio, è cominciato il lavoro di restauro. Immaginate adesso una volta a botte di azzurro e stelle appena accennate. Tinte tenui ma decise di pregiato rosso veronese a scandire le scene di vita dei santi. E poi il Creatore, La Vergine, gli apostoli e, al centro della volta, un Cristo benedicente circondato da una cornice di nuvole.

Finora, senza considerare il lavoro dei tanti volontari che in questi due anni hanno dato il loro eccezionale contributo, il restauro è costato circa centomila euro. Altri cinquantamila ne serviranno per il completamento dell’impianto elettrico, la posa del pavimento e il riposizionamento, nella parte bassa della sala, dell’originale copertura di legno già restaurata. Poi le finestre per l’isolamento termico e infine la facciata.

Insomma il lavoro da fare è ancora tanto ed è per questo che servono nuovi mecenati. Pronti ad adottare anche voi il vostro santo preferito? Se puntavate allo splendido Cristo benedicente, mi spiace ma siete arrivati tardi! Ad adottarlo ci ha già pensato l’amministrazione comunale. Ma non disperate, ci sarà comunque modo di avere tutti il proprio santo, se non in Paradiso, sicuramente a Marostica, in questa splendida volta d’azzurro stellata.

Per contributi in denaro a favore dell'Oratorio dei Carmini si può usare il seguente codice iban, intestato all'associazione Sodalitas Cantorum responsabile del restauro, presso la Banca Popolare Volksbank: IT53M0557260500CC0711037514

Ultimo aggiornamento: 19:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA