Sul Civetta, ma anche sull'Agner in Valle di San Lucano, Marco Anghileri era di casa.
Mai una stagione senza passare per l'Agordino, fino a quel drammatico incidente. Il 41enne, grande alpinista lecchese del gruppo Gamma, conosciutissimo, amato e stimato da tutto il mondo della montagna è morto sul Pilone Centrale del Monte Bianco lo scorso mese di marzo.
A pochi mesi di distanza Giuseppe Rudatis, conosciuto anche come il «Barone» è salito fino al Rifugio Tissi, una delle mète predilette da Anghileri per lasciarvi un ricordo importante, una targa in sua memoria e un invito alla preghiera «Viandanti che passate di qui, recitate una preghiera per Marco, che ora scala le montagne del Paradiso».
Ultimo aggiornamento: 19:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA Mai una stagione senza passare per l'Agordino, fino a quel drammatico incidente. Il 41enne, grande alpinista lecchese del gruppo Gamma, conosciutissimo, amato e stimato da tutto il mondo della montagna è morto sul Pilone Centrale del Monte Bianco lo scorso mese di marzo.
A pochi mesi di distanza Giuseppe Rudatis, conosciuto anche come il «Barone» è salito fino al Rifugio Tissi, una delle mète predilette da Anghileri per lasciarvi un ricordo importante, una targa in sua memoria e un invito alla preghiera «Viandanti che passate di qui, recitate una preghiera per Marco, che ora scala le montagne del Paradiso».