La ricerca della felicità tra casualità e destino: il nuovo libro di Bertoli

Mercoledì 7 Maggio 2014
(F.Capp.) "L'istinto primo", storia d'amore veneta che si consuma tra il Basso Vicentino e la Moldavia. È l'ultimo romanzo, in questi giorni nelle librerie (Italic editore) di Ausilio Bertoli, sociologo della comunicazione e giornalista metà padovano e metà vicentino, che ha all'attivo dopo alcuni saggi sulla comunicazione, i romanzi "L'amore altro. Un'odissea nel Kosovo" (2009) e "Rosso Africa" (2011).
In questo nuovo lavoro prevale su tutto, con una lettura maschile, la voglia d'amare; ma non solo in termini di fisicità come sarebbe troppo facile pensare. Il romanzo racconta la storia del libraio Fabio e dell'infermiera Anita, delle loro vite che si intrecciano, intessendo legami con altre vite in un rincorrersi di casualità e destino, che dapprima li fa incontrare, poi separare e infine ritrovarsi. Il libro affronta, oltre al tema dell'amore, ovvero quel sentimento che regola le nostre esistenze, anche i temi del femminicidio, di una morte sul lavoro e del confronto tra culture diverse come quella mediterranea e quella dell'Est europeo. È la storia di un libraio, di un'infermiera vicentina, di una laureata moldava che ha trovato lavoro nel Veneto come cameriera, e di un'altra infermiera questa volta moldava.
È una ricerca spasmodica di felicità che vive solo nel desiderio dell'uomo alle prese con la sua solitudine, etichettata dagli altri come misoginia. Nel libro sfilano località di questa regione così cara all'autore: Noventa Vicentina, Ca' di Mura, Rovigo, Porto Caleri, Stra, Tessera. Ma è solo un pretesto per raccontare un intreccio di storie che, come sempre nei romanzi di Bertoli, hanno come punto di partenza il Veneto e si coniugano con i "nuovi veneti", gli immigrati che in questo caso, con i soldi guadagnati in Italia, aprono un'attività nella loro terra lontana. È la ricerca di un appagamento interiore, attraverso la creazione di legami di affetto; la sfida a trovare affinità elettive anche dove apparentemente ci si imbatte nel rifiuto; è attrazione e respingimento, presenti a qualsiasi latitudine e con qualsiasi cultura. Una storia di uomini e donne, tutti disperatamente e a modo loro, in cerca d'amore, in un'atmosfera conosciuta e reale ma al tempo stesso difficile da digerire. Lo fa capire lo stesso Ausilio Bertoli spiegando che dedica i suoi libri "a chi, come me, vaga di continuo per terre senza cielo".