Due morti per la frana di Cancia
Il pm chiede 3 anni per l'ex sindaco

Mercoledì 12 Marzo 2014 di Simona Pacini
La frana che provcò la morte di due persone
BORCA DI CADORE - La Procura chiede la condanna a tre anni di reclusione, per il reato di omicidio colposo plurimo, per Massimo De Luca, ex sindaco di Borca di Cadore, accusato di non aver eseguito le necessarie manutenzioni sugli strumenti di monitoraggio della frana che minacciava l'abitato di Cancia. La massa di detriti si staccò dall’Antelao la mattina del 18 luglio 2009 provocando la morte di Giovanna Belfi, 86 anni, e del figlio, Adriano Zanetti, 63. In seguito al disastro le autorità fecero sfollare dalle loro case 300 abitanti. Con De Luca è imputato anche l'allora responsabile dell'ufficio tecnico, Vanni De Bona, per il quale il pm ha chiesto una condanna a due anni di reclusione.

Ieri la lunga discussione del processo davanti al giudice Elisabetta Scolozzi al termine della quale l’udienza è stata rinviata al 5 maggio. Dopo la requisitoria del pubblico ministero Simone Marcon hanno parlato i difensori degli imputati, Anna Casciarri, studio Paniz, per De Luca, e Annamaria Coletti per De Bona. «Non era il sindaco a dover indossare gli stivali di gomma e andare sulla frana per controllare se i sensori del sistema di allarme funzionavano - ha detto Casciarri -, spettava ai tecnici della Provincia». Contestata anche la perizia del consulente della procura. L’interpretazione del bollettino meteo inoltre e il conseguente allarme di protezione civile sarebbero stati di competenza regionale. Gli amministratori, infine, sarebbero stati lasciati soli in balia di un fenomeno molto più grande di loro e dei mezzi a loro disposizione.

Venerdì prossimo i due, insieme ad altre cinque persone, saranno chiamati a rispondere anche di disastro colposo, reato tornato in campo dopo un pronunciamento della Cassazione nell'aprile dello scorso anno, la quale aveva annullato con rinvio una sentenza di non luogo a procedere emessa dalla stessa magistratura bellunese in seguito al ricorso di una famiglia di residenti della zona.
Ultimo aggiornamento: 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA