Fiocco, il Bambi addomesticato
che vive in casa come un cagnolino

Martedì 19 Agosto 2014 di Alessandro De Bon
Fiocco, il Bambi addomesticato che vive in casa come un cagnolino
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PUOS D'ALPAGO - Fiocco prende il biberon. Si fa coccolare e trotterella accanto a Giuliana. È la sua ombra. E non gradisce la pioggia: quando sente un tuono, in questa estate tormentata dal maltempo, si rifugia in casa. Ma Fiocco non è un cagnolino. Cucciolo d’accordo, ma appartenente a tutt’altra specie, per nulla domestica. Trattasi di un capriolo "adottato", giocoforza, da una famiglia bellunese, che l’ha trovato al limitare del bosco quando aveva pochi giorni di vita. Era stato abbandonato dalla madre: forse l’aveva perduto o, per uno dei tanti scherzi della natura, non lo voleva, o forse era troppo debole per tenere il passo.

Così la strada di Fiocco si è incrociata con quella di Giuliana, di Johnny e di Sara, che gestiscono l'agriturismo Pellegrino, a Puos d'Alpago.

Fiocco, di fatto, viene considerato "frutto" dello sfalcio dell’erba.

L'11 giugno scorso - racconta Johnny Barattin - stavo tagliando il prato quando tra l’erba ho notato un capriolo minuscolo, una femmina di tre o quattro giorni al massimo. Visto che proprio in quei giorni avevo notato una femmina adulta aggirarsi con altri due altri piccoli, l'ho portata vicino al bosco sperando che la madre venisse a riprenderla. Non è successo. Probabilmente era debole e dopo qualche giorno, vedendo che non era in grado di seguirla, la madre ha dovuto abbandonarla. Così l'ho portata all'agriturismo e da allora non c'è giorno che non torni a mangiare e farsi coccolare».

Da giugno, Fiocco è diventata ben più di una mascotte dell'agriturismo. Risponde al richiamo, si lascia conquistare dalle carezze degli umani e succhia il biberon dalle mani di Giuliana, madre di Sara e moglie di Johnny: «È come se fossi io la sua mamma. Mi segue, prende tre volte al giorno il biberon e si ripara in casa quando c'è il temporale. Si lascia fare anche il bagno».

Così Fiocco ora fa parte della famiglia. «Appena trovata non sembrava stare bene, era denutrita e faceva fatica - continua Giuliana - così ho iniziato a darle latte di capra con una siringa e col tempo si è rimessa in forma. Ora è sempre in giro. Corre, mangia e riposa tra gli alberi da frutto e il bosco».Ma questo "bambi" non ha paura dell’uomo. Anzi, vuole carezze e biberon.
Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 06:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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