E a sorpresa Zaia si smarca da Salvini «Votare adesso? Traumatico e tragico»

Giovedì 14 Gennaio 2021
IN VENETO
VENEZIA L'ipotesi delle urne per superare la crisi? «Remota». Lo scenario di una campagna elettorale in piena pandemia? «Traumatico». Anzi, di più: «Tragico». A parlare è un leghista, e non certo uno qualsiasi, qual è Luca Zaia. Nel giorno in cui il segretario Matteo Salvini ricompatta il centrodestra attorno alla prospettiva super-politica del voto (definendolo senza mezzi termini «la via maestra», in assenza delle dimissioni del premier Giuseppe Conte e della fiducia da parte del Parlamento), il governatore del Veneto ribadisce invece l'approccio iper-istituzionale del suo terzo mandato, secondo uno stile che ancora una volta sembra confermare il filo diretto con il presidente Sergio Mattarella.
LO STALLO
All'alba dell'incandescente giornata politica, davanti alle telecamere di Mattino Cinque le valutazioni di Zaia sono già dedicate allo stallo di Palazzo Chigi. «Io ho sempre fatto l'amministratore premette il presidente della Regione ma le situazioni mi sembrano ben definite. O si fa un rimpasto e quindi il Conte ter, o un nuovo Governo e quindi un nuovo presidente del Consiglio. Non vedo nuove elezioni». Perché? «Non è questo è il momento risponde il governatore e lo dice una persona di una forza politica di opposizione». Come a dire: uno che avrebbe tutto l'interesse a spingere per le urne, come infatti ce l'ha il suo leader, di cui peraltro Zaia rimarca puntualmente le prerogative, come ad esempio quando viene chiamato dalla trasmissione televisiva a commentare la possibilità di un appoggio del suo partito a un nuovo esecutivo («Queste decisioni le prende il segretario Salvini, la Lega prenderà decisioni con senso di responsabilità»).
L'EMERGENZA
Con il passare delle ore, la riflessione di Zaia diventa ancora più netta, nell'escludere l'opportunità di elezioni anticipate. «Sono un inguaribile sostenitore afferma durante la diretta Covid delle 12.30 del fatto che il popolo deve essere sempre al centro delle scelte con il voto. Ma pensare di affrontare una campagna elettorale in un momento come questo mi sembra abbastanza traumatico». Il leghista pensa a Matteo Renzi e al ruolo di Italia Viva, quando rilancia la sua visione del momento: «C'è chi ha posto una questione, ragionevole o meno, facendo partire la crisi di governo. I toni usati da alcuni ministri verso il presidente del Consiglio mi fanno capire che il rispetto personale e il rapporto fiduciario siano ormai finiti. Le alternative sono due per il capo dello Stato: un governo Conte ter con una nuova maggioranza, oppure un cambio al vertice con nuovo presidente del Consiglio. Vedo l'ipotesi di elezioni molto remota. Ma queste sono opinioni personali, di uno che si sta occupando dell'emergenza sanitaria».
GLI ASSEMBRAMENTI
Ecco, appunto. Probabilmente agli occhi di un presidente di Regione, che da quasi un anno trascorre le sue giornate nella sede della Protezione civile in costante videoconferenza con il Governo, l'eventualità di un cambio in corsa (di ministri, commissari, consulenti e referenti vari) assomiglia a un surreale incubo. «Ho sempre sostenuto che il voto è sanificatorio ricorda ma sarebbe tragico fare una campagna elettorale adesso, oltretutto con il divieto di assembramenti». Quello c'era anche fra agosto e settembre, durante la sfida per le Regionali, ma la seconda ondata non era ancora arrivata. Ora invece è attesa pure la terza, come si sa bene sul Colle, oltre che a Marghera.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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