Sacerdote appende il cartello
in chiesa: ingresso vietato ai razzisti

Lunedì 20 Luglio 2015
Il cartello che ha scatenato le polemiche
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BASSANO - Ha citato un passo del Vangelo di Matteo per rafforzare un concetto fin troppo chiaro per tutti, don Gianfranco Formenton, di Bassano del Grappa parroco a Sant'Angelo in Mercole, a Spoleto (Perugia).

«In questa chiesa è vietato l'ingresso ai razzisti... Tornate a casa vostra!», il messaggio affisso sul portone della chiesa dal prete. Don Formenton, ha visto le immagini dell'intolleranza a Treviso prima e a Roma poi, e così ha ricordato le parole del Vangelo a tutti coloro che si professano cristiani praticanti ma poi, nella vita reale e sui social, disattendono del tutto i valori in cui dicono di credere: «Ero straniero e non mi avete accolto [...] Lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno».

La vicenda ha scatenato polemiche prima a livello locale, con tanti parrocchiani che hanno criticato duramente don Giancarlo, e poi anche a livello nazionale. Il parroco spiega così le sue ragioni: «Sul tema dei profughi vedo una disumanità incredibile. La chiesa deve farsi sentire, lo ha fatto Papa Francesco ma bisogna sensibilizzare tutti i cittadini, che però stanno mostrando le peggiori pulsioni della specie umana. Zaia dice di stare dalla parte dei cittadini ma fomenta la violenza, la Lega Nord, invece di prendersela con chi ha sfruttato per anni l'Africa e chi ha reso l'Italia uno dei paesi più corrotti d'Europa, punta il dito contro un nemico facile, un po' come accadeva negli anni '20 e '30 con Hitler e Mussolini». Matteo Salvini, sentitosi chiamato in causa, non ha perso l'occasione per criticare il sacerdote: «Forse il parroco preferisce gli affaristi alla Mafia Capitale? Preferisce gli scafisti, gli schiavisti, i terroristi? Povera Spoleto e povera Chiesa, se questo è un prete...».

Ultimo aggiornamento: 20:19