Digitale terrestre, parte la nuova tv:
più canali, più qualità ma qualche ombra

Domenica 28 Novembre 2010 di Chiara Pavan
(archivio)
VENEZIA (29 novembre) - Per qualcuno si tratta di rivoluzione, per altri una "restaurazione", sta di fatto che il il sta per modificare usi, abitudini e consumi degli abitanti del Nordest. Il lungo addio all’analogico, già avviato finora in Valle d’Aosta, Piemonte occidentale, Trentino, Sardegna e Alto Adige, Lazio e Campania, si intona adesso in Veneto e Friuli Venezia Giulia: dal 29 novembre al 15 dicembre, così, circa sei milioni e mezzo di persone dovranno sintonizzare i nuovi decoder (o i nuovi apparecchi) per seguire le trasmissioni digitali. Il segnale tradizionale si spegnerà (switch off) entro le dieci del mattino, il nuovo segnale dovrebbe - salvo complicazioni - arrivare nell’arco di poco tempo. Avvertenza: chi sta già vedendo trasmissioni in digitale, si ricordi di risintonizzare da capo il decoder.



L’arrivo del Dtt è destinato a cambiare l’offerta televisiva gratuita: aumenta infatti il numero di canali a disposizione. Nello spazio delle frequenze dove prima “passava” un canale analogico, oggi è possibile trasmettere anche cinque o sei canali digitali con alta qualità audio e video. Certo, quello che ci sarà dentro è ancora tutto da verificare, soprattutto in termini di qualità, ma la sfida, per editori e imprenditori, è stimolante. Soprattutto per i grandi proprietari dei network nazionali, Rai e Mediaset in primis. Per i piccoli, per gli editori locali e proprietari delle reti commerciali, si tratta invece di riuscire a sopravvivere, reggendo gli effetti di questa "rivoluzione".



«Più che una rivoluzione - aveva detto tempo fa ad un convegno Sandro Parenzo, editore di Telelombardia, che ha già sperimentato il passaggio al digitale - è una grande restaurazione. Le tv locali non hanno canone e i pochi contributi statali sono stati tolti proprio in vista delle grandi potenzialità commerciali del digitale. Ma quali sono? La spartizione delle frequenze con ovvie disparità è tutta a vantaggio dei grandi gruppi nazionali conferendo, di fatto, un potere ancor maggiore al duopolio Rai-Mediaset, un duopolio che rastrellerà pubblicità a scapito delle piccole emittenti locali. Non appena le frequenze provvisoriamente date alle locali saranno riassegnate alla telefonia cosa succederà? Saremo alla guerra fra poveri».



Nel frattempo, mentre i network locali lottano per non sparire, i normali spettatori dovranno imparare a destreggiarsi attraverso ben 999 canali. Gratis e a pagamento (ricordarsi, però, che lo zapping, col digitale, è molto più lento). I decoder assegnano posizioni fisse ai principali canali nazionali ed altre a quelli locali. Raiuno parte in testa, seguita da Raidue, Raitre, Rete4, Canale 5, Italia 1, La 7. Il numero 8 appartiene a Mtv, il 9 a Deejaytv, il 10 a Cielo (Sky), 11 ReteVeneta-1, 12 Repubblica tv, 13 Poker Italia 24. Il telecomando, comunque, permette di visualizzare la lista, sia dei canali a pagamento che di quelli free, e li si può memorizzare. I "nuovi" canali gratuiti, a parte i tradizionali, sono Rai4 e Rai Movie (prima si chiamava Rai Sat Cinema), poi Raipremium (per fiction tv), Rainews per l’informazione 24 ore su 24, RaiStoria che si occupa di documentari, Rai Gulp e Rai Yoyo per i più piccoli. Mediaset regala Iris che trasmette film, telefilm serie tv. La5, nata pochi mesi fa, ritrasmette i programmi della sorella maggiore Canale 5, e per i piccoli ci sono i cartoni animati di Boing. Il gruppo Telecom Italia Media è presente sul digitale terrestre con La7D e insieme a Sky e Disney partecipa alla proprietà del canale per ragazzi K2. La rete d’animazione trasmette sulle frequenza di Telecom Italia Media.



Andrea Ambrogetti, Presidente di DGTVi (l'associazione italiana per lo sviluppo della tv digitale terrestre costituita da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree, FRT e Aeranti-Corallo), è soddisfatto: «Con lo switch off del Nord Italia si compie un passo decisivo verso la transizione televisiva al digitale del nostro Paese che potrebbe concludersi nel 2011, in anticipo rispetto alla scadenza europea. La presenza di quasi 50 canali nazionali gratuiti, oltre a quelli locali e a pagamento, è la dimostrazione più evidente dell’arricchimento dell’offerta e dei vantaggi che la tv digitale porta nelle case di tutti gli italiani».



Qualche disagio, comunque, va messo in conto. Soprattutto in fase di avvio. Di solito si tratta di problemi di installazione legati, più che ai collegamenti sbagliati del decoder, all’impianto posizionato sul tetto di casa. Può essere troppo vecchio, e va sostituito, oppure non correttamente orientato verso il ripetitore che trasmette il segnale. Capirlo - parola di esperti - è semplice: se non vedete bene la tv col segnale analogico, state pur certi che col digitale non vedrete nulla.





Sul Gazzettino in edicola e su Gazzettino.it oggi ci saranno due il per spiegare in che cosa consiste il digitale terrestre, le risposte alle domande più frequenti e il giorno del passaggio al digitale di ogni comune di Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA