Concordia, comincia l'ultima avventura. Oggi si prova a far galleggiare la nave

Lunedì 14 Luglio 2014
Concordia, comincia l'ultima avventura. Oggi si prova a far galleggiare la nave
Dal nostro inviato Nino Cirillo Isola del Giglio - Sono facce che non riescono a nascondere un senso di spasmodica attesa. Convinti, a questo punto, di aver fatto di tutto e di più, di aver soppesato e preso le misure anche al più imponderabile dei rischi in questa operazione di rigalleggiamento della Concordia, ma coscienti del fatto che il loro traguardo è ancora lì, dopo due anni e mezzo ancora a un passo.



Conferenza stampa Da sinistra verso destra, lungo il tavolo di una conferenza stampa che mezz'ora prima dell'inizio offriva solo posti in piedi: Nick Sloane senior salvage master della Titan Micoperi, pallido, una maschera di pura concentrazione; Michael Thamm, amministratore delegato della Costa Crociere, che non riescono a distrarre neanche parlandogli della sua Germania ai mondiali; Franco Porcellacchia, l'ingegnere resposabile del progetto, che parla il linguaggio chiaro di un professore universitario; Franco Gabrielli, capo della nostra Protezione civile, coscienza storica del naufragio («Ricordate sempre, le vittime sono 33: se siamo qui è anche per il sacrificio del giovane sub spagnolo»); il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, solo da cinque mesi al Governo eppure con la carica del veterano («Stiamo dando al mondo intero una dimostrazione di orgoglio, dedizione e professionalità»); a chiudere Maria Sargentini, responsabile dell'Osservatorio, fedele al suo compito («I controlli che abbiamo chiesto e richiesto sono sempre serviti»).



Alta e bassa marea Si è andati avanti per un'ora buona e sono venute fuori diverse novità. Si è saputo, ad esempio, che tutto dipenderà prima dall'alta marea, prevista intorno a mezzanotte, e quindi dalla bassa marea, alle sei del mattino. Poi finalmente il via, i primi cassoni verrano svuotati d'acqua e riempiti contemporaneamente d'aria, in delicato equilibrio di tempi, riducendo la pressione sulla piattaforma da 30mila a cinquemila tonnellate, fino a far sollevare la Concordia dalla piattaforma d'acciaio su cui è adagaiata. Porcellacchia ha avvertito: «Sarà un momento magico», un po' come quando all'alba del 17 settembre, grazie a decine di cavi azionati da altrettanti martelletti idraulici, la Concordia si staccò finalmente dalle rocce sulle quali la sera del 13 gennaio 2012 si era accartocciata. Quella prima fessura, quel primo liberarsi delle acque tra la fiancata e lo scoglio fu il segnale che tutti aspettavano: in poche ore sarebbe stata riportata in asse. Oggi il miracolo potrebbe essere annunciato anche intorno all'ora di pranzo. Se così fosse, si passerebbe a una seconda fase altrettanto delicata, lo spostamento della Concordia di una trentina di metri verso est, quasi in mare aperto. Posizionata lì, ancorata lì, si andrebbe avanti con lo svuotamento di tutti e trenta i cassoni, tempo previsto altri quattro, cinque giorni. E' stato sempre Porcellacchia a dare un'altra notizia: «La partenza per Genova è prevista per lunedì 21, ma se si dovessero presentare le condizioni, se ad esempio si ponessero questioni di sicurezza, siamo pronti anche ad anticipare tutto a sabato».Da annunci come questo si comprende bene quanto la lezione del parbuckling sia servita: l'averla riportata in asse ha consentito di studiarla meglio, di verificare la resistenza dello scafo anche nei punti più remoti.



Duecento miglia Il pensiero di tutti, infatti, è già lì, alle duecento miglia marine del percoso studiato fino al più insignificante dettaglio, davanti all'Elba e poi Pianosa, Gorgona, Capraia, nel mare piu bello che c'è. Con la Concordia scortata dagli avvistatori di cetacei e dalle motovedette delle forze dell'ordine, con il diveto di avvicinarsi che addirittira è stato esteso a tre miglia miarine. E lo spazio aereo intedetto al passaggio della nave: sarà un altro spettacolo.
Ultimo aggiornamento: 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA