Settimana corta a scuola? I presidi:
«Mancano strutture». Ma a Nove si fa

Mercoledì 4 Febbraio 2015 di Paola Gonzo
Settimana corta a scuola? I presidi: «Mancano strutture». Ma a Nove si fa
BASSANO - Sono molteplici le perplessità sollevate dalla lettera indirizzata dal presidente della provincia Achille Variati ai presidi degli istituti scolastici superiori e volta a dare una "sforbiciata" alle spese superflue.



I dirigenti delle scuole bassanesi non tentennano nel manifestarsi dubbiosi circa una manovra che sembra volta al mero risparmio, senza considerare l'aspetto didattico.



«Se noi adottassimo il metodo della settimana corta - afferma Patrizia Ferrazzi, preside dell'Itcg Einaudi - non avremmo le strutture adeguate per supportarla, a partire dai luoghi in cui far pranzare gli studenti. Inoltre, la maggior parte dei ragazzi e dei genitori, almeno i due terzi, è contraria a tale sistema che andrebbe a confliggere con le numerose attività pomeridiane svolte dagli alunni. Se dobbiamo pensare ad una scuola in stile "campus" statunitense - conclude - è necessario riformarne l'assetto interno in una visione più ampia, senza pensare di giungere ad un tal risultato con la sola ottica del risparmio».



«Il liceo Brocchi - rivela il preside Gianni Zen - non farà stare a casa gli studenti il sabato per il 2015/2016 a causa dell'inadeguatezza delle strutture e della compressione del quadro orario che sarebbe negativa dal punto di vista didattico. Al liceo artistico di Nove, invece (scuola della quale anche è dirigente, a scavalco), già da un anno vige il sistema della settimana corta poiché in tal sede è stato possibile attuarlo. Tuttavia - conclude Zen - noi presidi bassanesi stiamo riflettendo sull'eventuale volontà degli studenti di cambiare assetto, sondando le loro opinioni tramite questionari già da tempo distribuiti in ogni scuola».
Ultimo aggiornamento: 11:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA