«Crisi dura, sempre più imprenditori
e professionisti in cura mentale»

Venerdì 27 Marzo 2015 di Claudio Strati
William Beozzo presidente mandamentale di Apindustria Confimi
BASSANO - Tra i dati dell'economia in crisi ce n'è uno di cui non si parla praticamente per nulla, ma che è molto preoccupante. "Io so che il numero di imprenditori e liberi professionisti che si rivolgono al centro di igiene mentale dell'Ulss 3 è in continuo aumento - dice William Beozzo, presidente mandamentale di Apindustria Confimi Vicenza - e questo è molto preoccupante. E siamo molto preoccupati per la quantità di competenze tecniche e professionali che restano ancora fuori dal mercato del lavoro, molte di figure professionali di età ben attiva, compresa tra i 30 e i 55 anni".



Beozzo, di fronte ai tanti segnali incoraggianti per l'economia che arrivano dal mondo, dall'Europa e dall'Italia, fa un discorso controcorrente. E si sofferma sugli ultimi dati territoriali resi noti in questi giorni, che parlano di una economia bassanese ancora in difficoltà: 7.735 disoccupati registrati alla fine del 2014, mille in più rispetto all'anno precedente e una media di cento persone che perdono il lavoro ogni mese. "Cifre allarmanti - dice l'imprenditore -, che riportano gli ottimisti con i piedi a terra, descrivendo una difficoltà delle imprese a creare nuova occupazione".



"Non sci sorprendiamo, noi imprenditori - continua Beozzo -. E sappiamo che occorre invocare un deciso cambio di passo. In questo periodo si stanno diffondendo messaggi positivi e di fiducia ma di fronte ai numeri che ci riguardano più da vicino dobbiamo riscontrare ancora una volta che la situazione è allarmante. E ormai da mesi, se non anni, ci troviamo a dire che nulla sta cambiando». La speranza che alcune inversioni di tendenza registrate dall'alto arrivino col tempo a riflettersi anche nell'economia locale resta. Ma Beozzo si chiede cosa serva ancora per imprimere una vera accelerata verso la ripresa.



«Abbiamo accolto con favore alcuni interventi del Governo negli ultimi mesi – continua il rappresentante delle Pmi – ma se i risultati ancora non sono lusinghieri è perché questi provvedimenti sono insufficienti. Mancano riforme vere, interventi pesanti che potrebbero risollevare il destino delle nostre imprese». Beozzo paragona l'Italia a un malato che si vuole tentare di guarire con un'aspirina, quando invece necessiterebbe di un forte antibiotico. «Ben venga quello che è stato fatto di recente dal Governo – insiste – ma quello che ad oggi non abbiamo, causa di ogni sofferenza, è un vero piano industriale. Dobbiamo inoltre trovare il coraggio di abbassare le tasse in maniera significativa, abbattere i costi per le imprese e snellire una burocrazia ancora troppo asfissiante. Non vogliamo negare l'inversione di tendenza che indubbiamente c'è stata, ma questo è niente rispetto al lavoro che la politica ad ogni livello è ancora chiamata a svolgere con il coinvolgimento delle categorie economiche, che sono le prime a toccare con mano i problemi del territorio e della sua gente».
Ultimo aggiornamento: 15:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA