Stress test, Popolare di Vicenza
nel mirino di Consob e Bankitalia

Mercoledì 5 Novembre 2014 di Maurizio Crema
(archivio)
VENEZIA - Popolare di Vicenza sotto la lente dopo il superamento del test della Bce con il blitz del 25 ottobre con la conversione dei 253 milioni di obbligazioni 2013-2018 (tasso rendimento al 5%). Consob e Banca d'Italia avrebbero acceso un faro su questa operazione che ha permesso alla banca berica di rientrare nei parametri. «Normale interlocuzione con la Banca d'Italia, come succede con altre banche», spiegano da Vicenza. Il timore è che l'istituto possa essere messo sotto pressione come è accaduto nei mesi scorsi ai "cugini" di Veneto Banca, che hanno superato il test in surplus di 24 milioni.

Consob starebbe analizzando l'adeguatezza informativa nella vendita di prodotti complessi come le obbligazioni convertibili. In ogni caso l'operazione lanciata l'anno scorso da Popolare Vicenza (uno dei pochi istituti in Italia che ha aumentato i suoi prestiti in questa crisi) che si tradurrà in una conversione in azioni nel maggio 2015, era stata regolarmente approvata dalla Consob. Rumors ci sono anche sulla liquidità dell'azione, valutata 62,5 euro. La Popolare Berica non è quotata e quindi l'azione non è direttamente vendibile ma è la stessa banca che fa da stanza di compensazione utilizzando il fondo di 190 milioni appositamente costituito e rifinanziato ogni anno e operativo da aprile a dicembre. Poi scatta lo stop agli scambi per evitare fughe informative in prossimità dell'assemblea. Il fondo oggi è in via d'esaurimento, come sempre accade in questo periodo dell'anno, evidenziano da Vicenza. Ma qualche azionista denuncia l'impossibilità di liquidare un investimento che attrae sempre di più, tanto che in pochi anni i soci sono passati da 80 a 110mila.
Ultimo aggiornamento: 10:01