Assalto in gioielleria e bandito ucciso
il benzinaio finisce sotto torchio
per i tre colpi di fucile

Mercoledì 4 Febbraio 2015 di Luca Pozza
Assalto in gioielleria e bandito ucciso il benzinaio finisce sotto torchio per i tre colpi di fucile
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PONTE DI NANTO (VICENZA) - E' scattata un'indagine sul tragico assalto alla gioielleria Zancan di ieri sera nel Basso Vicentino: 5 i banditi entrati in azione nel raid e uno abbandonato in auto agonizzante e ucciso quasi sicuramente da un proiettile, sparato da uno dei quattro compagni o forse dal benzinaio, Graziano Stacchio, che col figlio Enrico ha lanciato l'allarme accorgendosi per primi della rapina e ha poi sparato in aria con il fucile a pompa che tiene nel chiosco per difendersi.

Così i banditi sono fuggiti sull'Audi A8 abbandonando invece la Renault Laguna col complice ferito a morte. Nessuno degli altri 4 rapinatori sarebbe ferito, ma visto l'alto numero di colpi sparati non è da escludere del tutto. Secondo una prima ricostruzione tutto è iniziato quando davanti allo Zancan Store, a Ponte di Nanto, in via dell'Artigianato, gioielleria di proprietà della famiglia omonima, arrivano due vetture di grossa cilindrata: un'Audi A8 con tre uomini a bordo e una Renault Laguna - risultata rubata a Padova un mese fa - con altri due complici.

Secondo un piano studiato nei dettagli due di loro, armati di mazze tentano di distruggere la vetrina, mentre gli altri tre restano nel parcheggio con l'obiettivo di "fare da palo". Dopo alcuni minuti, durante i quali nel piazzale restano a terra diverse macchie di sangue, il gruppo sale nelle auto, rinunciando a portare a termine il colpo. L'uomo è ferito: probabilmente non dice nulla ai compagni o addirittura non si accorge. Con un altro malvivente fugge e dopo circa mezzo chilometro sbanda all'altezza di un semaforo e finisce la sua corsa contro un muretto.

Le indagini - Il benzinaio della stazione di servizio attigua al piazzale dello Zanzan Store è stato subito condotto in caserma e interrogato per ore per ricostruire tutta la dinamica dell'assalto: per lui potrebbe scattare l'accusa di omicidio, ma avrebbe dichiarato d'aver sparato in aria. Potrebbe essere stato colpito anche dal proiettile sparato da un complice: sarà l'autopsia già disposta sulla vittima a stabilirlo con certezza.

Il rapinatore, che era senza documenti, non è stato ancora identificato. Oggi gli investigatori torneranno ad ascoltare il gestore della stazione di servizio Agip, alla presenza del pm Cristina Gava. Il benzinaio non è per ora indagato ma lo potrebbe essere nelle prossime ore come atto dovuto.

Lo stesso magistrato ha effettuato ieri un sopralluogo sul teatro della sparatoria davanti alla gioielleria Zancan. I carabinieri hanno accertato che i malviventi, due dei quali imbracciavano un kalashnikov, avrebbero esploso sette, otto colpi contro i 3 sparati dal benzinaio. A quest'ultimo ieri sera ha portato la propria solidarietà il sindaco di Albettone, un Comune limitrofo, Joe Formaggio noto per aver confessato di dormire con il fucile accanto al letto.

Alla vittima, abbandonata all'interno della Renault Laguna dai complici fuggiti su una A8, gli uomini della scientifica dell'Arma hanno rilevato le impronte digitali. Nell'auto sono stati recuperati alcuni bossoli, un piccone e una mazza da muratore.

Ultimo aggiornamento: 15:16