Rom nel bar, consumano e poi
non vogliono pagare: scoppia litigio
La barista: caro Stato, non mi tuteli

Giovedì 23 Luglio 2015
Erica Bertacco, gestrice del Timeout in piazza Carli ad Asiago
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ASIAGO - Nel suo bar, il Timeout in pieno centro, alcuni ospiti poco graditi giorni fa hanno creato una situazione difficile: consumano, poi non vogliono pagare, si innesca un litigio pericoloso. Nei 7 Comuni c'è un certo fermento per alcune comunità Rom, così dicono gli asiaghesi, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, viste con occhio molto critico. E' l'eterno problema della sicurezza e delle proteste dei cittadini, sempre un po' a rischio xenofobia, che a volte fa di tutta l'erba un fascio. In ogni caso lo sfogo di Erica Bertacco, gestrice del Timeout, su facebook, è eloquente. Eccolo:

"Caro Stato italiano, oggi all'interno del mio bar è arrivato un reggimento di "zingari" che,con la scusa di festeggiare la nascita di un presunto bebè, hanno iniziato a consumare birra e vino accumulando un conto di oltre 90 euro. Fino a qui tutto normale. Quando però gli viene presentato il conto (con tanto di sconto finale) la musica cambia. La situazione inizia a degenerare perchè non ne vogliono sapere di saldare il conto dicendo che sarebbero ripassati il giorno dopo per pagare. Al rifiuto del mio socio, questi iniziano a offendere pesantemente, a fare danni e a vomitare in giro per il locale facendo scappare a gambe levate gli altri clienti presenti nel mio bar, provano persino ad acquistare un coltello nella vicina ferramenta per intimorirci, ma non gli viene dato (grazie Manuel Carli). Dopo una lunga discussione vengono accompagnati al bancomat dal mio socio e da altri clienti affezionati per prelevare, ma il "capo branco" probabilmente alticcio, sbadatamente, tira fuori un bel po' di soldi. I suoi compagni gli intimano di nasconderli, ma ormai la frittata era fatta e ci siamo fatti consegnare il totale del conto tra minacce, offese ed ingiurie di varia natura: si abbassano i pantaloni, bestemmiano eccetera. Ora, io non sono razzista, ma sicuramente lo sto diventando, è giusto che le persone che lavorano onestamente non siano tutelate in alcun modo? È giusto non sentirsi sicuri a casa propria? È giusto che per le strade delle nostre città girino questi delinquenti? È ora di smetterla di mantenere questi criminali arroganti e prepotenti in casa nostra! E se io (o un'altra persona) mi fossi trovata da sola in quel momento? E se anziché essere titolare di un bar del centro fossi stata titolare di un locale che si trova in una zona isolata? Cosa sarebbe potuto succedere? La risposta la sapete già perché ce lo insegna la cronaca ogni santo giorno. E' una vergogna che la gente che lavora onestamente ogni giorno non si senta al sicuro e tutelata. Le cose devono cambiare, per forza!".

Fin qui lo sfogo denuncia di Erica. Che ha trovato ovviamente un fila interminabile di commenti, alcuni beceri, altri più ragionati.

Ariane scrive: "Non ho parole e rabbrividisco dopo ciò che hai raccontato! Ma è mai possibile che in nome dell'integrazione come dicono i "grandi dall'alto" , siamo arrivati al punto di sentirci noi stranieri in casa nostra? Sono figlia di immigrati e ho vissuto all'estero per tanti anni, ma abbiamo sempre avuto rispetto per il paese e gli abitanti che avevano accolto i miei genitori. E' così assurdo pretendere anzi sperare altrettanto oggigiorno a casa nostra?".

Nel dibattito interviene anche l'assessore asiaghese Franco Sella, che ribatte a un commento che accusa i vigili di saper fare solo multe e mette il dito nella piaga delle lacune legislative, immobili da lunghi anni, che "legano le mani" alle forze dell'ordine.

"La Polizia municipale non è impegnata solo a dar multe, ogni sabato mattina fermano le tre donne che salgono sul bus da Bassano - scrive Sella -, per intenderci quelle che poi vanno in giro a rubare, così come tutti gli altri casi in cui intervengono per la sicurezza del cittadino; certo non viene scritto sui giornali, il problema è che questo Stato sembra totalmente assente, potrei farvi un elenco molto lungo di casi in cui queste persone vengono portate al comando per poi finire in questura ed essere rilasciate. Questo atteggiamento rende praticamente inutili le azioni della polizia municipale o delle altre forze dell'ordine. Ogni sabato mattina ricevo quasi una ventina di chiamate per segnalazioni analoghe, ovviamente mando subito i vigili, la situazione è così complessa che per presidiare il territorio ci vorrebbero almeno 10 agenti in servizio ogni sabato".

Ultimo aggiornamento: 17:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA