LONGARONE - Non c’è pace per la vedova di Ismar Mesinovic, l’artigiano bosniaco di Longarone morto in Siria durante uno scontro a fuoco tra jihadisti e regime di Assad: il Comune non può rilasciare il certificato di morte perché da Aleppo non è arrivato il documento che attesti il decesso. E lei non può dimostrare al fisco che l’attività del marito è cessata. Quindi deve continuare a pagare le tasse. Un ginepraio dal quale il sindaco Roberto Padrin sta provando ad uscire. La donna è ancora in attesa di riabbracciare il figlioletto scomparso, dopo che è stato rapito dal padre e trascinato in un teatro di guerra.
Ultimo aggiornamento: 08:55
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