VICENZA - È una delle poche testimonianze romane di Vicenza. Ma lo stato di conservazione dei resti dell'acquedotto di Lobia, quartiere nella periferia ovest, è precario.
In passato la struttura era stata usata addirittura come una discarica. Il Comune, dopo averla bonificata, ha deciso di passare alla seconda fase, quella del recupero. Solo che in cassa i soldi sono pochi. L'amministrazione ha affidato quindi a una restauratrice, al prezzo 2.500 euro, la manutenzione delle parti archeologiche. Tradotto, si provvederà alla rimozione di erbe, muschi e terra. Le superfici, inoltre, verranno disinfestate. L'acquedotto romano, costituito da 23 pilastri e 5 arcate, un tempo portava acqua alla città prelevandola dalla zona delle risorgive della pianura settentrionale.
Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 13:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA In passato la struttura era stata usata addirittura come una discarica. Il Comune, dopo averla bonificata, ha deciso di passare alla seconda fase, quella del recupero. Solo che in cassa i soldi sono pochi. L'amministrazione ha affidato quindi a una restauratrice, al prezzo 2.500 euro, la manutenzione delle parti archeologiche. Tradotto, si provvederà alla rimozione di erbe, muschi e terra. Le superfici, inoltre, verranno disinfestate. L'acquedotto romano, costituito da 23 pilastri e 5 arcate, un tempo portava acqua alla città prelevandola dalla zona delle risorgive della pianura settentrionale.