Mara Venier: «Io e mia figlia vittime dell'odio social per una foto al concerto di Ultimo. Ho pianto»

La presentatrice, in occasione di “Umbria Libri 365” ha raccontato l'episodio che l'ha profondamente turbata ad Angelo Mellone che organizza la manifestazione ad Orvieto

Mercoledì 19 Luglio 2023 di Vanna Ugolini
Mara Venier: «Io e mia figlia vittime dell'odio social per una foto al concerto di Ultimo. Ho pianto»

ORVIETO I ricordi una carriera e il pensiero ai colleghi che non ci sono più, il dolore per la figlia ma anche la rabbia per gli hater sui social. A Orvieto la conduttrice tv, Mara Venier, si è raccontata in occasione di “Umbria Libri 365”, il format itinerante del festival della letteratura. Con lei il direttore del daytime Rai, Angelo Mellone, che si è riscoperto cantante e, accompagnato alla chitarra da Salvatore Russo, ha dedicato alcuni brani alla padrona di casa di “Domenica In”.

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La foto e gli insulti

Venier si è aperta, raccontando un recentissimo episodio che l'ha ferita profondamente e che riguarda le polemiche sui social per una foto scattata al concerto di Ultimo a Roma con la figlia Elisabetta Ferraccini che il 9 giugno scorso ha perso il marito. «Sono reduce da attacchi spaventosi su un dramma che sta vivendo la mia famiglia, soprattutto mia figlia e mio nipote. Ultimo mi ha invitato al suo concerto, ho insistito con mia figlia perché venisse con me. Da un mese non usciva, era chiusa in casa a piangere perché ha perso l’amore della sua vita. L’ho ‘violentata’ e le ho detto vieni con me al concerto, che è stato bello e commovente. Ho postato su Instagram una nostra foto e siamo state attaccate in maniera terribile, con violenza. Ho dovuto bloccarli perché non volevo leggere quei commenti. Poi ho postato un’altra foto che mi ha inviato proprio Ultimo in cui si vede io che piango e mia figlia che mi guarda e sorride. Ho visto per due ore mia figlia sorridere e questo vale tutto, potete scrivere e giudicare non me ne frega niente. Dopo quegli insulti, ho il rifiuto e non riesco a postare più niente.

Ma perché devo mettere le foto della mia vita e poi ci sono questi leoni da tastiera che ci mettono niente a massacrarti? Io leggo tutto, fa male ma reagisco, ma quando arrivano insulti agli adolescenti “sei brutta”, “sei grassa” quante ragazze si sono suicidate? Bisogna mettere un freno, non si può più permettere tutto questo”.

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Mellone ha poi spiegato l'importanza della manifestazione incentrata sui libri, «un pellegrinaggio culturale – ha detto Mellone che di Umbria Libri è anche direttore artistico - l’idea di portare una grande festa della cultura in giro per tutta l’Umbria sfruttando anche la disponibilità di grandi personaggi dello spettacolo come Mara Venier che viene a raccontare la sua vita e le sue esperienze. Attrice, conduttrice, inviata, è la dimostrazione dell’idea che noi stiamo cercando di affermare di Umbria libri che non è necessariamente un libro di carta ma un libro come storia, narrazione, biografia, come festa di popolo».

“Un bellissimo incontro con il pubblico, una chiacchierata tra persone che ci hanno messo il cuore, una serata emozionante. Non ho parlato di libri, pur avendone scritti, ma ho parlato di vita. E’ venuto fuori il vissuto di ognuno di noi. - ha detto Venier - L’Umbria è una terra meravigliosa che amo molto. Per anni ho avuto una casa a Montegabbione e ho dei ricordi bellissimi, mancavo da Orvieto da circa 30 anni ed è straordinaria. Non so mentire, non riesco a mentire nemmeno al pubblico. Se sono felice dico che sono felice, parlo delle gioie e dei dolori della mia vita, non riesco a bluffare con il pubblico che mi segue da tanti anni. Il pubblico sa tutto di me e non riesco a nascondere niente”.

E Mara Venier si è aperta raccontando anche della sua carriera, la nostalgia per la “sua” Venezia dove è tornata soltanto lo scorso anno dopo otto anni dalla morte della madre malata di Alzheimer alla quale nel 2021 ha dedicato un libro, il saluto a Lamberto Sposini, umbro, con cui ha lavorato a “La vita in diretta”, “un grande giornalista” e il ricordo del talento di Francesco Nuti.

«Con Francesco eravamo molto amici – ha detto – un ragazzo semplice, molto simpatico e divertente. Si era fidanzato con la baby sitter dei miei figli. Gli ho voluto molto bene. Mi aveva offerto il suo primo film al posto di Giuliana De Sio. L’ho rivisto dopo tanti anni nel ’97, facevo già Domenica In ed era nel periodo in cui stava già male. Non ha retto il grande successo: prima è andato in depressione poi ha iniziato a bere per vincere la depressione. Voleva venire a Domenica In per un’intervista, prima ho voluto incontrarlo e vederlo. Siamo stati un pomeriggio nella sua casa e lui non stava bene ma voleva veniva a tutti i costi. Non era il Francesco degli anni prima, era uomo sofferente e distrutto. Decisi di non intervistarlo, sarei stata una sciacalla. Ho anche litigato con il mio produttore ma non me la sentivo umanamente di portare in tv Francesco in quelle condizioni».

 

A margine Angelo Mellone ha commentato anche i recenti nuovi palinsesti del day time Rai. “Un grande racconto italiano, questa è la televisione. Abbiamo un dovere, quello di parlare a tutti, alle solitudini, agli esclusi, a chi utilizza la tv come amica, soprattutto nelle province. Una questione che si lega alla battaglia culturale che deve fare il servizio pubblico: fare in modo che la meraviglia di questa Italia centrale, dei borghi, degli Appennini, resti piena di vita, di vitalità, di famiglie. Fare in modo che paesi incredibilmente belli come Orvieto restino pieni di gente, non solo di turisti, significa tenere in piedi l’Italia. E il servizio pubblico può aiutare a raccontare queste cose”.

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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