Harry e Meghan Markle rispondono al Sun: «Le scuse una trovata pubblicitaria». Ecco l'articolo che ha indignato Londra

L'articolo pubblicato lo scorso fine settimana ha ricevuto più di 20.800 denunce. Il Sun ha presentato ieri le sue scuse

Sabato 24 Dicembre 2022
Harry e Meghan rispondono al Sun: «Le scuse una trovata pubblicitaria». Ecco l'articolo che ha indignato Londra

Non sono bastate le scuse, la rimozione dell'articolo e la sospensione del columnist Jeremy Clarkson. Harry e Meghan non hanno preso bene l'articolo pubblicato dal tabloid britannico The Sun nel quale venivano attaccati violentemente la moglie del figlio di Lady Diana. «Le scuse sono come una trovata pubblicitaria», è il pensiero dei duchi del Sussex.

Secondo Sky News una portavoce della duchessa ha detto di non essere stata contattata dal giornale per scusarsi dell'articolo in cui Clarkson aveva scritto che stava «sognando il giorno in cui Meghan sarà costretta a sfilare nuda per le strade di ogni città della Gran Bretagna mentre la folla canta, "Vergogna!" e le getta addosso escrementi». L'articolo pubblicato lo scorso fine settimana ha ricevuto più di 20.800 denunce. Il Sun ha presentato ieri le sue scuse. La portavoce della duchessa ha poi precisato che «il fatto che il Sun non abbia contattato la duchessa del Sussex per scusarsi mostra le loro intenzioni. Questa non è altro che una trovata pubblicitaria». 

Le scuse del Sun (non accettate da Harry e Meghan)

Dopo le proteste e 20mila denunce alla fine il tabloid britannico The Sun si è dovuto scusare pubblicamente, dopo che un articoli d'insulti contro Meghan ha provocato oltre 20mila proteste presso l'Ipso, l'ente che regola i media del Regno Unito. Il testo superava infatti ogni limite, con l'autore che proclamava il suo odio «a livello delle cellule» contro la duchessa di Sussex e diceva di sognare il giorno in cui Meghan sarebbe stata costretta «a sfilare nuda per le strade di ogni città della Gran Bretagna mentre la folla grida "vergogna" e lancia degli escrementi contro di lei». L'articolo di commento, che fa riferimento ad una scena di Game of Thrones nell'immaginare l'umiliazione di Meghan, è stato pubblicato il 16 dicembre, in occasione della serie su Netflix nella quale il principe Harry e sua moglie raccontano la loro storia, attaccando tabloid e famiglia reale. L'autore del testo, il giornalista e conduttore televisivo Jeremy Clarkson ha anche paragonato il suo odio per Meghan a quello per la first minister scozzese Nicola Sturgeon e la serial killer Rose West.

Malgrado Meghan non sia molto popolare in Gran Bretagna, e ancor meno dopo la serie Netflix, l'articolo ha provocato reazioni indignate. La stessa figlia di Clarkson si è distanziata pubblicamente dal padre. Il 19 il giornalista ha fatto marcia indietro, twittando di essere «inorridito per aver causato così tanta pena» e promettendo «di essere più prudente in futuro». E alla fine anche il Sun si è scusato, annunciando ieri sera di aver rimosso l'articolo dal suo archivio. Al suo posto, sul sito si trova il tweet di rincrescimento di Clarkson. Il tabloid si è detto «sinceramente dispiaciuto». Per quanto le opinioni siano quelle del suo autore, nota il giornale, per chi pubblica «la responsabilità si accompagna alla libertà di espressione».

Il Sun costretto a sospendere il suo columnist

Il Sun è stato anche costretto ad annunciare la sospensione di uno dei suoi columnist più letti. Uno scampolo di volgarità sessiste quanto verbalmente violente, per il quale si è poi scusato in modo ambiguo dopo essere stato contestato in pubblico persino da sua figlia. Ma a cui il Sun ha fatto seguire la cancellazione della rubrica solo a tre giorni di distanza; e solo - almeno ufficialmente - «su sua richiesta». L'episodio rappresenta del resto la punta più estrema dei toni da crociata assunti dai media isolani contro i principi "ribelli" dopo il successo di audience della docuserie e le parole pronunciate da Harry in particolare contro suo padre Carlo - succeduto sul trono a settembre in veste di re a Elisabetta II - e soprattutto contro il fratello erede della corona, William, e sua moglie Kate. Toni che talora sembrano giustificare i sospetti di razzismo, o almeno di pregiudizio, denunciati a più riprese dai Sussex. E legati a una narrativa dettata in primis dai tabloid della destra populista (dal Sun al Mail); da canali televisivi come Gb News, su cui imperversa Nigel Farage, storico tribuno della Brexit, o Talk Tv, dominata dalle sfuriate dell'anchorman Piers Morgan, ex simpatizzante di Donald Trump; nonché - in forma più soft - da una batteria di royal correspondent di establishment tendenzialmente ossequiosi verso il palazzo e l'istituzione monarchica.

 

Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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