Fedez. Franco Di Mare chiede le scuse, lui replica così: «Lo rifarei 100mila volte. Io posso difendermi, chi non è privilegiato perde il lavoro?»

Mercoledì 5 Maggio 2021 di E.C.
Fedez. Franco Di Mare chiede le scuse, lui replica così: «Lo rifarei 100mila volte. Io posso difendermi, chi non è privilegiato perde il lavoro?»

Fedez. Franco Di Mare chiede le scuse, lui replica così: «Lo rifarei 100mila volte. Io posso difendermi, chi non è privilegiato perde il lavoro?». A quattro giorni dal concerto del Primo Maggio, non si placano le polemiche per il discorso di Fedez contro l'omofobia e in favore del ddl Zan. Oggi, il direttore di Rai3 Franco Di Mare ha parlato in audizione in Commissione di Vigilanza. Di Mare ha negato la presunta censura, affermando che la Rai non ha responsabilità diretta sull'organizzazione e i contenuti dell'evento e che si aspetta le scuse da parte dello stesso Fedez, che però «teme non arriveranno mai».

Pochi minuti fa, è arrivata su Instagram la replica del rapper milanese: «Si è radunata la Commissione di Vigilanza Rai, dove il direttore di Rai3 mi accusa di manipolazione del video e allude al fatto che io avrei tramato un complotto con dei giornalisti. E dall'altra parte la Lega propone di denunciarmi. Andiamo con ordine. Prima bugia sotto gli occhi di tutti. Io perché pubblico la telefonata? Perché la Rai appena scendo dal palco emana un comunicato stampa in cui sostiene che non c'è stato alcun tentativo di intervento sul mio discorso. Io pubblico la telefonata in cui l'oggetto è farmi omettere dei nomi e dei fatti dal mio discorso, in cui partecipa attivamente a tutta la conversazione la vicedirettrice di Rai3. Il direttore di Rai3 sostiene che la Rai con il Primo Maggio non c'entri nulla, perché ne acquisice solo i diritti. Allora a che titolo, la vicedirettrice di Rai3 partecipa a una conversazione in cui oragnizzatori e autori mi dicono di andare cauto nel fare nomi e cognomi. E giudica lei il mio intervento inopportuno, se la Rai non c'entrava niente in questa cosa». 

Continua Fedez: «Mi assumo totalmente le responsabilità di quello che ho detto o fatto, sapevo a quello a cui andavo incontro. Il tema è che io potevo starmene a casa mia, ma rifarei quello che ho fatto 100mila volte. Anche perché io sono un privilegiato. Se la Rai mi fa causa io ho i mezzi per potermi difendere. Se la Rai mi bandisce dalla Rai a me non cambia. Ma se su quel palco ci fosse andato un artista che ha un po' meno potere di me e non è privilegiato come me, magari avrebbe ricevuto delle ripercussioni per le quali avrebbe perso l'opportunità di esibirsi o di lavorare. E avrebbe ceduto. E questo vale anche per i lavoratori della Rai. Devono scegliere tra la libertà di parola e dar da mangiare alle proprie famiglie? Ed è giusto questo comportamento nella tv di stato? Questa è la domanda».

Ultimo aggiornamento: 23:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA