Can Yaman, il cuore del divo turco: visita i bimbi in ospedale e incontra le fan. E oggi festa di compleanno

Lunedì 8 Novembre 2021 di Laura Larcan
nella foto Can Yaman durante la visita ai reparti del Policlinico Umberto I

Can Yaman, bello con l’anima. Quasi un secondo nome per l’attore turco di Day Dreamer. Dettaglio non da poco per il divo del Bosforo che ieri si è concesso un bagno di folla per una giusta causa. Una sfida di cuore verrebbe da dire. Raccogliere fondi a scopo benefico con la sua associazione Can Yaman For Children. Obiettivo, acquistare una Culla Termica e un Respiratore per il reparto di Neonatologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma.

Un progetto benefico che il divo sta portando in giro per l’Italia (e ricorda che «è possibile fare una donazione libera»). E la maratona romana, ieri, è iniziata proprio dall’ospedale, dove l’attore ha visitato i reparti e incontrato medici, infermieri e alcune famiglie dei piccoli pazienti.

Poi, il bagno di fan si è spostato a Cinecittà World. Per una corsa all’ultimo selfie. Tutti con il cellulare in mano, braccia alzate a chi riesce a cogliere meglio l’inquadratura perfetta. D’altronde, la divinità turca è lì, a pochi passi. L’ultimo sforzo e l’incontro ravvicinato è da cardiopalma. Altro che fantasy alla Steven Spielberg. La realtà è un’altra cosa. Ne sanno qualcosa le centinaia di fan che sono piovute (tutt’altro che in termini meteo) da tutta Italia al parco divertimenti di Castel Romano. Can Yaman è la stella in carne ed ossa e muscoli. Sorriso da film, gentilezza da romanzo, firma con dediche libri (i suoi), scatta selfie, si lascia abbracciare.

«Mamma mia, è un sogno», commenta Elena Pellegrino, simpatica signora sbarcata da Napoli con la cognata, le figlie e la nipote: «Sono arrivata stamattina, subito in fila. Sono stata la seconda ad entrare e a fare la foto. Io e lui, che giornata». Idolo tra idoli. Can Yaman accoglie le ammiratrici tra i calchi in gesso di Federico Fellini, busti di imperatori, persino la Paolina Bonaparte del Canova. Il meet & greet ad alto tasso glam va in scena nello spazio espositivo De Angelis di Cinecittà World. Il torpedone di fan è lungo centinaia di metri.

 

Lui, capello morbido lungo, fisico tonico (che manco la statua dell’Apollo Belvedere), maglietta nera in pendant con la giacca, su jeans grigi e stivaletti. Non c’è montagna russa che tenga. Il bel Can fagocita tutta l’attenzione del parco. Soddisfatto per il successo di pubblico l’amministratore delegato Stefano Cigarini. Meri Piccinini ha gli occhi lucidi. Arriva da Bologna con la cognata: «Sono a Roma da due giorni solo per vederlo. Sono stata la quarta ad entrare. Ho fatto tre foto, le ha scattate sempre lui. È gentilissimo, e che profumo...mamma mia». Sospira. «Datemi un’ambulanza, mi manca l’aria», dice Annamaria da Genova, mentre esce dallo speciale rendez vous di Cinecittà. «A tutte, qui, manca l’aria», le fa eco l’amica Raffaella.

Arrivano dalla Liguria appositamente per incontrarlo: «Siamo partite stamattina alla 5, e non me ne pento. E’ stato bellissimo». Tra i fan in attesa di vederlo si vede anche il sosia di Renato Zero. Marina è di Milano e mostra tutte le foto scattate con l’attore. Un altro gruppo di signore è giunto da Trieste. Quando si dice che un turco riunisce un intero paese.

Ultimo aggiornamento: 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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