"Mio padre era un cittadino italiano che non ha fatto male neanche a una mosca.
L'ULTIMA SCAMPAGNATA
Intorno alle 13 di quel giorno in sella al sua moto dal centro di Coreno Ausonio, dove vive con la sua famiglie, si reca a Vallauria dove c’è il monumento per la pace di Marinaranne e dove quel giorno c’era stata una cerimonia civile e religiosa. Lungo il tragitto, in località “Tre Pozzi” nel comune di Castelforte (Latina), incontra diversi compaesani prima di arrivare nel luogo dove, diverse ore dopo verrà ritrovata la moto. L’83enne scompare nel nulla e la sua moto viene ritrovata proprio a Vallauria verso le 20. Proprio dalla posizione in cui viene ritrovata posizionata la moto, in un piccolo anfratto e in salita, cominciano a sorgere i primi i sospetti.
LA LETTERA
Con il passare delle settimane i dubbi aumentano, ma la procura il 31 luglio 2012, un po’ a sorpresa, archivia il caso. A mettere in ulteriore allarme i familiari una lettera anonima recapitata il 14 settembre 2012, al figlio Tonino, al sindaco di Coreno Ausonio e al parroco, in triplice copia originale scritta di pugno, tutta in dialetto corenese, che parla di spari e di una morte violenza di Zio Peppuccio. «Si sono sentiti due colpi di fucile ed i cani abbaiare: a Zio Peppuccio è successo qualcosa di grave ai piedi della montagna ed io quei colpi di fucile li ho uditi, perché su quella montagna quel giorno c’ero anch’io». C'era scritto nella missiva.
L'INIZIATIVA
La famiglia tramite l'avvocato Emanuela Di Marco ha avviato e portato a termine la procedura di morte presunte. All'anziano, infatti, sono continuate ad arrivare missive e comuncazioni. Recentemente gli è stata anche notificata lavviso di accertamento e multa per non essersi sottoposto a vaccinazione anticovid. Ma il legale procede anche alla raccolta di elementi per chiedere la riapetura delle indagini.
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