Aveva vinto 300mila euro al gioco, ma prendeva il Reddito di cittadinanza: donna a processo per truffa

La donna scoperta dalla guardia di finanza aveva omesso di dichiarare gli introiti delle scommesse

Mercoledì 8 Marzo 2023 di Marina Mingarelli
Aveva vinto 300mila euro al gioco, ma prendeva il Reddito di cittadinanza: donna a processo per truffa

Percepiva il reddito di cittadinanza, ma aveva omesso nel documento Isee di dichiarare di aver vinto oltre trecentomila euro ai giochi online: una cinquantaquattrenne di Anagni (Frosinone) è finita sotto processo per percezione indebita ai danni dello Stato.
I fatti risalgono al febbraio del 2019 quando a seguito di controlli da parte della Guardia di Finanza era emerso che la signora pur avendo vinto quella ingente somma aveva fatto richiesta del contributo elargito dallo Stato per le persone indigenti.

A questo da aggiungere che all'interno di quel nucleo familiare c'era anche il compagno della signora che percepiva lo stipendio.


Ovviamente a seguito di quella scoperta è scattata la denuncia. Le fiamme gialle hanno depositato il fascicolo sul tavolo del magistrato inquirente. Secondo gli elementi raccolti dalla procura la donna aveva ottenuto il reddito di cittadinanza nel 2017 ed aveva continuato a percepire quel denaro stanziato dallo Stato fino al 2019, data in cui era stato effettuato l'accertamento da parte degli uomini delle fiamme gialle.

La 54enne, difesa dall'avvocato Gianmarco De Robertis, si è difesa sostenendo di essere all'oscuro di quelle vincite perché il conto di gioco veniva gestito dai figli minorenni. Lei risultava soltanto l'intestataria. Tra l'altro avrebbe riferito agli investigatori che si sono occupati delle indagini, che tutto quel denaro che era transitato su quel conto era stato subito reinvestito attraverso il gioco online e che lei dunque non risultava essere titolare di tutti quei soldi. Gli elementi raccolti dalla procura che ha avviato l'inchiesta avrebbero portato invece a tutt'altra situazione.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti era venuto fuori che in più trance la donna aveva giocato  online che avevano fruttato una ingente somma di denaro. Dunque era matematicamente impossibile che non si fosse resa conto di aver vinto tutti quei soldi. Il legale difensore De Robertis punta a dimostrare che quei 300mila euro che erano entrati su quel conto erano stati subito spesi di nuovo per giocare sui siti online.

E se la sua assistita al momento della presentazione dell'Isee aveva omesso di dichiarare di aver incassato tutti quei soldi è perché i figli avevano già svuotato il conto. Dunque, a detta del legale, la sua cliente non avrebbe dichiarato il falso.Il legale De Robertis dovrà adesso dimostrare in udienza l'estraneità della sua assistita ai fatti che le sono stati contestati.

Il processo è stato fissato per il prossimo 6 giugno. In questa data dovranno salire sul banco dei testimoni i figli dell'imputata, che a suo dire sarebbero stati gli artefici di quelle vincite e del successivo gioco al rialzo che avevano effettuato perdendo tutto quello che avevano vinto.
 

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