Un anno fa l'omicidio del piccolo Gabriel: silenzio e preghiere a Piedimonte San Germano

Venerdì 17 Aprile 2020 di Vincenzo Caramadre
Un anno fa l'omicidio del piccolo Gabriel: silenzio e preghiere a Piedimonte San Germano

Un anno fa la terribile morte di Gabriel Feroleto, il piccolo di 26 mesi assassinato a Piedimonte San Germano

Oggi era in programma la prima udienza del processo dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Cassino (presieduta dal giudice Donatella Perna) nei confronti del padre Nicola Feroleto, ma l’emergenza Covid-19 ha fatto slittare, nuovamente, il tutto al 22 maggio prossimo. Si tratta, infatti, del secondo rinvio dopo quello del 20 marzo scorso.

LEGGI ANCHE ---> Un alone intorno al sole: l'arcobaleno circolare incanta mezza Italia e preannuncia pioggia

L’omicidio risale alle 15.30 del 17 aprile dello scorso anno. Nella mente di molti ci sono ancora i frame di un pomeriggio ad alta tensione in località Volla a Piedimonte San Germano che porterà all’arresto nel giro di 72 ore dei genitori, della madre Donatella Di Bona 28 anni di Piedimonte San Germano (assistita dagli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi) e Nicola Feroleto 48 anni di Villa Santa Lucia (assistita dall’avvocato Luigi D’Anna).
 
Un omicidio confessato dalla donna e sempre negato dall’uomo tant’è che lei ha scelto il rito abbreviato ed in corso la perizia psichiatrica, mentre lui ha scelto il rito ordinario. Entrambe rispondono di concorso in omicidio volontario aggravato. L’omicidio del bambino, dopo la ricostruzione della Procura e dei carabinieri, ha indignato. Rattristato e shoccato un’intera comunità. Il piccolo sarebbe stato soffocato, con la chiusura contestuale con le mani del naso e della bocca, in un prato in località Volla non molto distante dall’abitazione di famiglia di Donatella. Il movente? Gabriel, hanno ricostruito gli inquirenti, era con i genitori che si erano appartati, ma faceva i capricci.

LEGGI ANCHE ---> Bambino di 10 anni manda i soldini del salvadanaio al sindaco: «Voglio contribuire all'emergenza»

A confessare l’omicidio poche ore dopo dinanzi al procuratore Luciano d’Emmanuele fu Donatella, la quale in un primo momento si addossò tutte le responsabilità, ma dopo alcune settimane dal carcere di Rebibbia chiamò in causa Nicola. «Lo abbiamo ucciso insieme». Lui, però, continua a dire: «Non era lì quando Gabriel è stato ucciso, glielo avrei impedito». Gabriel non è stato dimenticato non solo dalla nonna (rappresentata dagli avvocati Giancarlo Corsetti e Alberto Scerbo), ma da tutta la comunità di Piedimonte.

«Non possiamo e non vogliamo dimenticare il nostro angelo. Invito tutta la cittadinanza ad osservare un minuto di silenzio e una preghiera alle ore 15.30 di domani (oggi, ndr). Personalmente, andrò al cimitero, in rappresentanza di tutta la comunità, per depositare un fiore sulla sua tomba», ha detto il sindaco di Piedimonte, Gioacchino Ferdinandi. Ma la data del processo per l’omicidio di Gabriel si è intrecciata con quella dell’omicidio di Serena Mollicone.

Oggi dinanzi al Gup Domenico Di Croce era in programma l’udienza a carico dei cinque imputati per la morte della 18enne che sono: Franco, Anna Maria e Marco Mottola (difesi dall’avvocato Francesco Germani), Vincenzo Quatrale (difeso dagli avvocati Paolo D’Arpino e Francesco Candido) e Francesco Suprano che risponde di favoreggiamento (assistito dagli avvocati Eduardo Rotondi ed Emiliano Germani).

Quella di maggio sarà ancora un’udienza Gup senza papà Guglielmo Mollicone, per lui ci sarà l’avvocato storico Dario De Santis, presente anche l’avvocato Sandro Salera che assiste la sorella di Serena Consuelo.

Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento