Thomas Bricca ucciso ad Alatri, lo zio: «Così ho visto morire mio nipote. Non c'entrava nulla, era amico di tutti»

Parla Lorenzo Sabellico, fratello della madre del ragazzo ucciso ad Alatri accorso subito sul luogo dell'agguato

Venerdì 3 Febbraio 2023 di Pierfederico Pernarella
Thomas Bricca ucciso ad Alatri, lo zio: «Così ho visto morire mio nipote. Non c'entrava nulla, era amico di tutti»

«Dobbiamo avere il coraggio di guardare negli occhi i nostri figli, è troppo facile parlare di bande criminali, questi gruppi spesso sono composti dai nostri figli che non hanno più punti di riferimento e sono allo sbando». È un fiume di dolore e rabbia Lorenzo Sabellico, lo zio di Thomas Bricca, fratello della madre, Federica, del ragazzo ucciso sulla scalinata Vineri.

Parla senza nascondere i suoi trascorsi, anzi racconta forte del suo passato burrascoso che ha superato e di cui oggi parla testa alta. Parla Lorenzo, soprattutto, per aver vissuto quasi in diretta la morte del nipote.

Come ha saputo cosa era successo?
«Quella sera stavo facendo fare i compiti alle mie figlie, quando sotto casa ho sentito urlare un amico di mio nipote. Piangeva, riusciva a parlare a stento: Corri, hanno sparato a Thomas. Sono rimasto gelato, stentavo a crederci. Quando sono arrivati c'erano già i sanitari, i carabinieri sono arrivati dopo. Thomas era a terra, ho visto il segno del colpo in testa e ho capito subito che le sue condizioni erano disperate».


Pensa anche lei che si sia trattato di uno scambio di persona?
«Thomas si ritrovava nel punto di ritrovo della scalinata, c'era anche un 13enne. Ad un certo punto è arrivato un giovane nordafricano che aveva un giubbotto chiaro come quello di mio nipote. Mi è stato raccontato che forse veniva pedinato da alcune ore. Fatto sta che appena è arrivato lui nel piazzale è spuntato uno scooter e sono stati esplosi tre colpi. Uno ha centrato in pieno mio nipote, l'altro ha sfiorato la testa di un tredicenne, un altro ancora è andato a vuoto».

Thomas era rimasto coinvolto negli scontri che c'erano stati nei giorni precedenti?
«Mio nipote era un tipo solare, ben voluto di tutti, non ha mai dato problemi, non era un violento ma un tipo inclusivo aperto a frequentare ragazzi di qualsiasi etnia o ceto sociale. Era una specie di jolly, di collante, e si è trovato davanti a questi scontri tra un gruppo di nordafricani e un gruppi di adulti, noti alle forze dell'ordine. Thomas non faceva parte di alcuna fazione, non era rimasto coinvolto nelle risse ma frequentava, come tutti i ragazzi della sua età, la zona del Girone. Io gli dicevo di stare attento, di non mettersi in mezzo a quegli scontri, ma lui mi diceva: Zio, lo sai come sono fatto, sono amico di tutti».

Sei anni dopo Emanuele Morganti, Alatri deve fare i conti con un ragazzo ucciso?
«Ho avuto anche io i miei trascorsi, ne sono uscito e oggi vivo una vita normale. Un percorso che mi porta a chiedere: dove sono i progetti sociali? È troppo facile parlare di bande criminali, la verità è che nessuno vuole ammettere che quei gruppi sono fatti dai nostri figli, che non hanno più punti di riferimento. Trovo solo pregiudizio, tanta amarezza, ma continuiamo a sparlare di bande criminali che possono anche esserci ma dobbiamo avere il coraggio di guardare negli occhi i nostri figli. E poi si fa presto a parlare di asfalto, telecamere, illuminazione. Tante belle parole, ma ripeto: dove sono i progetti sociali che favoriscono l'inclusione, l'educazione dei nostri figli, la spiritualità. La politica si riempie di belle parole solo durante la campagna elettorale. Sei anni fa è morto Emanuele Morganti, cosa è stato realizzato al di là di una piazza intitolata a suo nome. Siamo disposti a metterci in discussione come comunità, senza dare la colpa ai giovani?».

Cosa chiede ora la sua famiglia?
«Noi vigileremo, ripeto vigileremo, sugli esiti delle indagini, non ci accontenteremo di carne da macello, noi vogliamo che siano puniti dalla giustizia gli esecutori, i mandanti e tutti coloro che stanno intorno alla situazione che ha portato all'omicidio di mio nipote».

 

Ultimo aggiornamento: 13:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA