Sparatoria ad Alatri, scambio di persona? Due adulti introvabili dopo i colpi a Thomas. Chi sono i sospettati

L’ipotesi: vendetta di un membro della malavita locale picchiato dalla baby gang

Mercoledì 1 Febbraio 2023 di Giovanni Del Giaccio e Pierfederico Pernarella
Sparatoria ad Alatri, due adulti introvabili dopo i colpi a Thomas: il 18enne forse vittima di uno scambio di persona

Una guerra tra baby gang a colpi di risse, ma ad un certo punto si sarebbero intromessi gli adulti e la faida è degenerata nel sangue. Si tratta di personaggi noti della malavita locale. I sospetti degli investigatori si concentrano in particolare su un uomo più grande legato ad una delle bande, oggetto di un’aggressione domenica scorsa, e su un suo possibile complice. Di loro nelle ultime ore si sono perse le tracce. Sono irreperibili. Si parla - ma gli investigatori non confermano - anche di altre due persone. È la direzione presa dalle indagini sull’agguato di lunedì sera ad Alatri che ha ridotto in fin di vita Thomas Bricca, 18 anni. Il ragazzo è ricoverato al “San Camillo” di Roma.

Un proiettile gli ha trapassato il cranio da parte a parte. Le sue condizioni sono disperate, ma alcuni parametri clinici lasciano ancora la sua vita appesa a un filo, mentre in caserma sfilano i testimoni. 

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IL SOPRALLUOGO

Era Thomas il bersaglio dell’agguato o è stato uno scambio di persona? «L’unica cosa certa è che ci troviamo di fronte a due bande contrapposte, ma non possiamo escludere che il ragazzo si sia trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Evidentemente, si trovava con persone che erano identificate dagli sparatori come appartenenti del gruppo contrapposto, poi che ne facesse parte o no lo stiamo accertando», spiega il procuratore di Frosinone Antonio Guerriero al termine del sopralluogo con i carabinieri del Comando provinciale e del Ris sulla scalinata Vineri, dove il ragazzo è stato raggiunto dal colpo di pistola. 

Il suo ritratto non fa pensare che possa essere implicato nella guerra tra bande al punto da diventare il bersaglio principale di un regolamento di conti a colpi da arma da fuoco. Però non è escluso che possa aver preso parte alle risse da cui è iniziato tutto. 

LA RICOSTRUZIONE

Ma torniamo a lunedì sera. Sono le 20,30 e Thomas è in compagnia di due amici, tredicenni. Quello è uno dei punti di ritrovo dei giovani del posto. Il luogo è un po’ appartato, si fuma qualche canna, forse si spaccia. Con Thomas ci sono altri due ragazzi che si sono allontanati un attimo per andare al bar. Nel parcheggio di via Largo Cittadini arriva uno scooter T-Max con a bordo due persone. Il rombo squarcia il silenzio dell’ora di cena. Il passeggero scende e spara due o tre colpi nella zona soprastante in cui si trova Thomas, uno dei proiettili lo colpisce. I due uomini a bordo dello scooter fuggono a tutta velocità. L’azione è fulminea ed è ripresa dalle telecamere del Comune. Le immagini, acquisite dai carabinieri, riprendono il passaggio della moto, tra l’arrivo e la fuga, tutto si è svolto nell’arco di un minuto. Dalla Procura non confermano se la qualità delle immagini abbia consentito anche di individuare la targa. È certo invece che sulla scena fino a ieri non siano stati trovati i bossoli. 

Hanno sparato per uccidere? Se così fosse, si tratta di un killer professionista. I colpi sono stati esplosi da una distanza di circa 25 metri. A quell’ora il parcheggio, illuminato da deboli luci al led, è semibuio. Inoltre tra il ragazzo e chi ha sparato c’erano degli ostacoli: il muro e i corrimano in ferro della scalinata. In situazioni così per colpire il bersaglio serve una mira da cecchini. In Procura non sottovalutano l’ipotesi che i colpi siano stati esplosi a scopo intimidatorio e per una accidentalità uno abbia colpito Thomas. Invece non ci sono dubbi sul fatto che l’agguato sia stato il culmine di una guerra tra bande, legata allo spaccio di droga e ad altri sgarri che risalgono nel tempo. Uno sabato e l’altro domenica, con una persona adulta che sarebbe stata coinvolta in entrambi i casi. Nel secondo, addirittura, lo avrebbero lasciato “appeso” a una balaustra a un’altezza di circa tre metri e solo l’allarme lanciato dai presenti avrebbe evitato il peggio. In questa faida l’agguato di lunedì sarebbe stato l’epilogo. La vendetta della vendetta nei confronti del gruppo con i nordafricani di cui Thomas faceva parte. 

UNO SCAMBIO?

Proprio uno dei ragazzi coinvolti nelle risse del fine settimana, forse i nordafricani, potrebbe essere stato il bersaglio dell’agguato di lunedì. L’ipotesi alla quale si lavora è che qualcuno abbia avvertito della presenza del gruppo che domenica aveva aggredito l’adulto rimasto appeso alla balaustra e che questi o una persona a lui legata si sia precipitato con un complice in Largo Cittadini, credendo di trovare la banda e sparando verso quel giubbotto chiaro che invece indossava Thomas. 

Ultimo aggiornamento: 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA