Serena Mollicone, giudice a Cassino rinvia la pensione per non far slittare il processo

Martedì 29 Dicembre 2020 di Vincenzo Caramadre
Serena Mollicone e Santino Tuzi

Processo per l’omicidio di Serena Mollicone: non ci saranno altri rinvii. La prima udienza il 19 marzo prossimo, ad annunciarlo è stato il presidente del Tribunale di Cassino, Massimo Capurso. In una lunga e dettagliata nota ha ricostruito la composizione della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino, davanti alla quale saranno giudicati Marco, Franco e Anna Maria Mottola, Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano.

Il rinvio forzato dal 15 gennaio al 19 marzo, come anticipato da Il Messaggero, è scaturito dal trasferimento del presidente della sezione penale, Donatella Perna e del giudice penale Olga Manuel, con più di otto anni di servizio.

All’ufficio Gip c’è un giudice con la giusta anzianità di servizio, ma risulta incompatibile perché già da Gip, appunto, si è occupato del Caso Mollicone.


«Non siamo rimasti con le mani in mano - ha spiegato il presidente Capurso - perché a distanza di due mesi l’uno dall’altro c’è stato il trasferimento di entrambe i membri togati della Corte d’Assise. Il trasferimento della dottoressa Perna, in particolare, è avvenuto con delibera del Consiglio Superiore della Magistratura il 10 dicembre 2020. Per la verità, del trasferimento della dottoressa Perna, vi era già notizia alquanto certa (anche da parte della stessa) ma solo da meno di un mese prima, quando era visibile la graduatoria (provvisoria). Questo non prima del mese di novembre, ma per essere veramente certi bisognava aspettare la delibera del Csm del 10 dicembre. Come si può allora affermare, com’è stato fatto dal Procuratore, che la situazione era prevedibile perché il trasferimento del presidente della sezione penale era già noto dopo l’interruzione feriale, resta un arcano e un’ingiusta critica all’efficienza della dirigenza del Tribunale. Sin dall’inizio del mese di novembre - ha aggiunto - ho inviato almeno 5 note dolenti al Presidente della Corte d’appello e al Csm, con le quali è stata descritta la gravissima situazione venuta a verificarsi, evidenziando l’estrema difficoltà per la celebrazione del processo per il Caso Mollicone. C’è stata, al pari, la richiesta almeno un giudice da altro ufficio giudiziario, ma sono andato oltre ed ho chiesto il posticipo dei trasferimenti. Per la dottoressa Manuel è stato posticipato al 31 gennaio 2021, mentre per la dottoressa Perna non è stata ancora comunicata alcuna decisione».


Il 15 dicembre il penultimo sollecito. «In questa data - ha proseguito il presidente Capurso - ho chiesto al presidente della Corte d’Appello di attivare la cosiddetta Tabella infradistrettuale, che consente a un giudice di altro Tribunale in questo caso Frosinone di celebrare il processo, ma le difficoltà legate all’attivazione di questo strumento hanno impedito ogni decisione al Presidente della Corte d’Appello. A meno di un mese dall’avvio della Corte d’assise, il 21 dicembre, in mancanza di un giudice penale idoneo per anzianità e non ritenendo assolutamente opportuno ricorrere a uno dei tre giudici civili, solo astrattamente idonei, ho chiesto l’applicazione di un giudice da qualsiasi Tribunale del Lazio e d’Italia».

 

Da qui, vista l’imminenza del processo, c’è stato il rinvio di due mesi. «Il 24 dicembre - ha concluso Capurso - nel superiore interesse dell’Ufficio giudiziario per evitare di affidare la presidenza della Corte d’Assise a un giudice civile, ho assunto il personale impegno della Presidenza della Corte d’Assise, ed ho rinviato le dimissioni dalla magistratura, già rassegnate il 25 settembre e a valere dal primo gennaio 2021, con l’animo di ripresentarle nel primo semestre del 2021».

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