Serena Mollicone vista per l'ultima volta mentre faceva l'autostop: le ha dato un passaggio l'assassino?

La ricostruzione nelle motivazione della sentenza di assoluzione dell'ex maresciallo Mottola e degli altri quattro imputati

Mercoledì 15 Febbraio 2023 di Vincenzo Caramadre e Pierfederico Pernarella
Serena Mollicone vista per l'ultima volta mentre faceva l'autostop: le ha dato un passaggio l'assassino?

Serena Mollicone fu vista per l'ultima volta fare l'autostop. A darle un passaggio fu il suo assassino? L'interrogativo non viene posto espressamente nelle motivazioni della sentenza di assoluzione per l'ex maresciallo Franco Mottola e gli altri 4 imputati, ma per i giudici della Corte d'Assise di Cassino sicuramente da quel momento inizia il "buco nero" che inghiottirà la ragazza di Arce nel nulla fino alla scoperta del cadavere, due giorni dopo, nel bosco di Fonte Cupa.

I giudici, nelle motivazioni, ripercorrono tutte le testimonianze acquisite nel corso del processo sugli avvistamenti di Serena nel giorno della sua scomparsa, il 1° giugno del 2001.

Ebbene giungono alla conclusione che l'unica testimonianza da ritenersi certa e provata è quella di Gino Gabriele, un amico di Serena, che quel giorno la vide all'uscita dell'ospedale di Isola Liri fare l'autostop per fare ritorno ad Arce. Erano circa le 9.30. Poco prima la ragazza aveva fatto un'orto-panoramica. Sarebbe poi dovuta andare a scuola, a Sora, per ultimare la tesina da discutere all'esame di maturità. Cosa che però non fece.

IL DENTISTA

«È del tutto plausibile che la ragazza - scrivono i giudici - non avendo più motivo di andare dal dentista a Sora quello stesso giorno, in quanto non in possesso della radiografia e del referto dell'orto-panormaica effettuata quella mattina, avesse deciso di tornare ad Arce». Un cambiamento di programma giustificato dal fatto che a scuola ormai l'attività didattica, lezioni e interrogazioni, era ultimata.

E quindi Serena decise di fare ritorno ad Arce in autostop per non aspettare l'autobus. La ragazza, come confermato anche dalle amiche, spesso chiedeva un passaggio anche quando era sola per andare da Arce a Sora, in particolare la mattina quando non faceva in tempo a prendere l'autobus.
Un comportamento, annotano i giudici, di cui Serena non percepiva la pericolosità «per il contesto ambientale in cui si muoveva e per le esperienze avute fino a quel momento».
Non è dato sapere se poi qualcuno abbia effettivamente dato un passaggio a Serena. Sicuro è invece che da quel momento in poi non si hanno più tracce certe della ragazza.


Tutti gli avvistamenti, secondo i giudici, non possono essere ritenuti attendibili. A cominciare da quello di Carmine Belli che per primo disse di averla vista, durante la mattinata del giorno della sua scomparsa, davanti al bar Chioppetelle litigare con un ragazzo biondo. Quell'avvistamento, che portò le ricerche in una direzione sbagliata, era sicuramente riferito al giorno precedente quando Serena era a scuola. Così come sono state ritenute inattendibili anche la testimonianze della barista Simonetta Bianchi e quelle di due persone che avrebbero visto Serena, nella mattina della sua scomparsa, tra le ore 11.30 e 12, in un tratto di strada tra la cartolibreria di Guglielmo e un bancarella. Quel giorno ad Arce si svolgeva il mercato, circostanza che rende ancora più incredibile il fatto che nessuna l'abbia vista.

Un particolare che spinge a ipotizzare che Serena, dopo la visita in ospedale a Isola Liri, ad Arce non sarebbe mai tornata. E si torna quindi alle 9.30 del 1° giugno del 2001, quando la ragazza viene vista fare l'autostop. Qualcuno le diede effettivamente un passaggio? Se sì, non è da escludere che Serena ad Arce non abbia più fatto ritorno e quell'automobilista, un conoscente o uno sconosciuto non si sa, possa essere anche il suo assassino. Ricostruzione della corte che ha spinto, l'avvocato Francesco Germani (difensore storico del maresciallo Mottola) a sostenere che: «Non è certo che Serena sia morta ad Arce».

Ultimo aggiornamento: 12:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA