Caso Ruberti, la procura indaga sui possibili ricatti dietro il video della lite

È certo che il filmato sia stato proposto al centrodestra, come confermato dallo stesso sindaco Riccardo Mastrangeli

Giovedì 25 Agosto 2022 di Pierfederico Pernarella
Mauro Vicano

Quali giri ha compiuto il video della lite dell'ex capo di Gabinetto di Roma, Albino Ruberti, prima di diventare di dominio pubblico dopo oltre due mesi dai fatti? Il filmato è stato oggetto di ricatti politici o peggio di una compravendita?

Il movimentato dopocena nel centro storico di Frosinone, giorno dopo giorno, assume i contorni di una spy story.

Almeno a giudicare dal doppio binario che ha imboccato l'indagine coordinata dal sostituto procuratore Adolfo Coletta. La violenta reazione con le minacce di morte è stata veramente scatenata da una disputa calcistica, come sostengono i protagonisti? La Procura sta ascoltando tutte le persone che quella sera, era il 1° giugno, erano sedute al tavolo con i protagonisti della lite (Ruberti, Vladimiro De Angelis e Adriano Lampazzi) ma anche gli altri commensali, familiari e conoscenti, che si trovavano ad un tavolo poco distante. In tutto circa una ventina di persone.

Ma sulla scrivania del sostituto Coletta c'è anche un'altra lista di testi che riguarda il secondo filone dell'inchiesta: il video. La Procura ha convocato e cominciato ad ascoltare tutti coloro che abbiano avuto a che fare, direttamente o indirettamente, co il filmato. Nelle scorse ore è stato sentito il residente del centro storico indicato che avrebbe girato il video dalla propria abitazione. La Procura vuole sapere se la ripresa della lite, come emerso per il momento, sia avvenuta veramente in maniera accidentale quando in strada è scoppiato il putiferio.

Pur volendo prendere per buona questa versione, si vuole escludere, viste le personalità coinvolte, che ci sia stato una sorta di dossieraggio. In quei giorni nel capoluogo ciociaro la campagna elettorale per le amministrative era nel suo clou. La cena, poi culminata a suon di minacce di morte, era avvenuta proprio dopo il comizio del segretario del Pd, Enrico Letta. E il video compromettente della lite di Ruberti, ad un certo punto, è entrato in gioco nella sfida elettorale. L'obiettivo era fin troppo chiaro: screditare il partito di De Angelis che sta concorrendo per la poltrona di sindaco l'avvocato Domenico Marzi.

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E ieri in Procura è stato ascoltato anche Mauro Vicano, candidato a sindaco appoggiato da Azione e altre liste civiche. Vicano doveva essere il candidato del Pd, ma poi è stato scaricato per l'opposizione di una parte dei Dem e degli altri partiti di centrosinistra. Una rottura traumatica, sul piano politico ma anche personale, vista l'amicizia fraterna che lega Vicano e Francesco De Angelis. Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, Vicano era a conoscenza del video, come tanti altri lo avrebbe visto, ma ha negato di averlo utilizzato per scopi politici contro gli avversari, visto il legame con De Angelis.

È certo che il filmato sia stato proposto al centrodestra, come confermato dallo stesso sindaco Riccardo Mastrangeli. Ma il suo entourage non ha voluto saperne. Non è escluso che lo stesso Mastrangeli possa essere sentito nei prossimi giorni per acquisire informazioni più circostanziate sulle persone che avevano offerto il filmato. È a queste ultime che vuole arrivare la Procura. E sapere se l'uso che ne hanno fatto o volevano farne è andato oltre i limiti del lecito.
 

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 04:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA