«La riportiamo noi la gente allo stadio». La sfida vinta da Lucioni e compagni: i numeri dello "Stirpe"

Giovedì 4 Maggio 2023 di Pierfederico Pernarella
«La riportiamo noi la gente allo stadio». La sfida vinta da Lucioni e compagni: i numeri dello "Stirpe"

«Ve lo ricordate cosa ci siamo detti all'inizio del campionato? Saremo stati noi a riportare la gente allo stadio».

Appena entrato nello spogliatoio, dopo la vittoria con la Reggina che è valsa la promozione in Serie A, sono state queste le parole che Fabio Lucioni ha detto ai suoi. Il capitano, forte della sua esperienza, si è imposto subito come una figura carismatica, guida e motivatore, soprattutto dei più giovani. Emblema di un entusiasmo che, sull'onda delle vittorie e del bel gioco, ha contagiato pian piano i tifosi. E così è stata vinta anche la sfida che Lucioni e compagni si erano fatti a inizio campionato. Un fattore importante non solo per l'aspetto sportivo, ma soprattutto per quello finanziario per una società che ha avuto la lungimiranza di investire su uno stadio di proprietà, con una capienza massima di 16.227 posti, realizzato con l'idea di portare sugli spalti i meno avvezzi a curve e tribune.

L'andamento degli spettatori è stato un crescendo, come la cavalcata del Frosinone. Nell'ultima partita con la Reggina gli spettatori sono stati 14.371, tra cui 3047 abbonati, per un incasso di oltre 132mila euro. Circa 106mila euro l'incasso con il Sudtirol, oltre 107mila con il Parma, 108mila con la Ternana, 102mila con il Cagliari, per citare le partite con gli incassi più alti.
Nel girone di ritorno, non ancora finito, gli introitiper i biglietti venduti sono stati pari a 841mila euro, circa 200mila euro rispetto al girone di andata, per un totale di poco meno di un milione e mezzo di euro. Gli spettatori andati allo stadio finora sono stati 196mila. Cifra che pone il "Benito Stirpe" al quinto posto, dopo gli stadi delle piazze più grandi: Bari (445mila), Genoa (411mila), Palermo (334mila), Cagliari (242mila).

Numeri che danno ancora di più l'idea della portata del miracolo del Frosinone. Ma come detto quest'anno è stato anche quello del ritorno allo stadio dopo la battuta d'arresto della scorsa stagione, quella 2021/2022, segnata ancora dagli effetti lunghi della pandemia, quando la media di affluenza allo stadio è stata poco più di 5mila spettatori, in totale 102mila, la metà di quest'anno. Numeri della stagione che sta volgendo al termine riportano a quelle del 2017-2018 e del 2019-2020 in cui il Frosinone rispettivamente si guadagnò la seconda promozione e sfiorò il tris ai playoff dopo la retrocessione dalla A.

IL PREMIO
Ora il ritorno nella massima serie avrà effetti dirompenti sulla campagna abbonamenti e poi sull'affluenza allo stadio. Ma non solo. Ricadute economiche importanti si avranno anche grazie a uno stadio con maggiori servizi, dalla ristorazione al merchandising, rispetto a quello appena inaugurato, in una corsa contro il tempo, per l'allora secondo ritorno in Serie A. In termini economici, tra diritti televisivi e altre graduatorie, promozione porterà nelle casse dei club cadetti una cifra che si aggira almeno intorno ai 23 milioni e mezzo di euro. Al resto, soprattutto alla ricerca di nuovi sponsor, dovrà pensare la società che si è distinta in questi anni anche per una gestione oculata e sostenibile dei conti, a partire dal capitolo di spesa più importante delle squadre di calcio: il monte ingaggi dei giocatori passato dai 12 milioni di euro della scorsa stagione ai 9 milioni e 400 mila euro di quest'anno.

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