Inizia con lui abbracciato ad una ragazza che dice: «Chi è il ragazzo più bello di Alatri? Thomas, Thomas, Thomas». Poi, mentre erano le note della canzone “Pensa” di Fabrizio Moro, lo si vede appena nato in braccio alla mamma Federica.
Il film dura 10 minuti ed è stato realizzato dal regista Claudio Tofani. Musica e immagini ripercorrono le tappe del vita di Thomas fino a quelle dell’omicidio e dei funerali riuscendo a far comprendere cosa veramente è accaduto ad Alatri. Cosa ha tolto alla famiglia, agli amici, alla città, alla vita, chi la sera del 30 gennaio ha sparato quei maledetti proiettili. «All’inizio non sapevo da dove iniziare - racconta il regista Claudio Tofani - Era straziante vedere tutte quelle immagini di Thomas sorridente con gli amici. Conoscevo lui, da una vita suo zio. Era difficile. Poi ho messo la canzone di Fabrizio Moro “Pensa” e tutto è venuto naturale. Soprattutto perché ho cominciato a montare le immagini da genitore, da papà. Mio figlio Lorenzo ha 8 anni, è rimasto traumatizzato. Nel punto in cui è avvenuto l’agguato gioca anche lui con i suoi amichetti» .
Gli amici sono una parte importante del video perché lo erano nella vita di Thomas. Erano la sua seconda famiglia, come a quella età sono sempre gli amici. Con loro gioca, si abbraccia, fa a botte su una materasso durante l’ora di educazione fisica, festeggia la vittoria della nazionale agli Europei di calcio.
Poi, guardare i loro visi spaesati davanti alla bara del loro Thomas, è come fissare negli occhi i propri figli, ma con una sensazione sconcertante: non avere una risposta per confortarli. E allora non resta che piangere insieme e abbracciarsi. Come fanno in tanti durante il filmato mentre scorrono le note di altre canzoni: “Supereroi” di Mr Rain, “Senza compromesso” dello stesso regista Claudio Tofani e “Il filo che ci unisce” di Ultimo, un cantante amato da Thomas. «Era il sorriso più bello di Alatri - ricorda un amico- Non ho parole, soprattutto per quelli che hanno fatto questo». Le parole invece le ha e sono come macigni un altro amico fraterno: «Thomas rideva sempre, scherzava, ci hanno tolto tutto, non abbiamo più sentimenti, dentro abbiamo un vuoto, non c’è più futuro. Basta». È difficile dire altro.
Soprattutto fino a quando gli assassini di Thomas non verranno assicurati alla giustizia. Un debito doppio per le autorità che forse hanno sottovaluto i rischi delle risse che sono state l’antefatto dell’agguato, come ricorda nel video lo zio di Thomas. Per fortuna ci pensano le immagini di Claudio Tofani a riempire questo vuoto e a riposizionare i tasselli di questa tragedia che sembra aver fatto saltare in aria tutto. Perché tutto, con le sue gioie e le sue fragilità, è la vita di un ragazzo a 19 anni. «Thomas era veramente questo. Grazie», hanno scritto i familiari all’autore Claudio Tofani dopo aver visto il video.
