Omicidio Mollicone, il racconto:«Cosi Tuzi ci rivelò che Serena si trovava in caserma. Restammo allibiti»

Domenica 17 Ottobre 2021 di Vincenzo Caramadre
Omicidio Mollicone, il racconto:«Cosi Tuzi ci rivelò che Serena si trovava in caserma. Restammo allibiti»

Le rivelazioni Santino Tuzi sulla presenza di Serena in caserma il giorno della scomparsa lasciarono «allibiti» i colleghi che raccolsero la sua testimonianza.

Il caso del brigadiere morto suicida l'11 aprile 2008 dopo la confessione-choc sull'omicidio di Serena Mollicone, irrompe davanti alla Corte d'assise di Cassino, dove si sta celebrando il processo a Marco, Franco e Anna Maria Mottola, ma anche all'ex luogotenente Vincenzo Quatrale al carabiniere Francesco Suprano.

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«Quando Tuzi ci riferì che Serena entrò in caserma, rimanemmo allibiti. Non ci aspettavano una dichiarazione del genere», ha dichiarato il colonnello Pietro Caprio, all'epoca dei fatti capitano, comandante del Reparto operativo provinciale di Frosinone. Fu lui nel 2008, assieme al pubblico ministero Perna, a raccogliere la confessione di Tuzi.

Ieri il colonnello ha ripercorso la giornata del 28 marzo 2008, quando in caserma ad Arce, furono ascoltati i militari che sette anni prima, il giorno della scomparsa di Serena, si trovavano in sede.

Quel giorno (sempre il 28 marzo 2008), il carabiniere Suprano consegnò la porta rotta e i Ris eseguirono rilievi e passarono il luminol negli alloggi della caserma. Ma tutto diede esito negativo.

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«Tuzi - ha aggiunto Caprio - fu ascoltato per ultimo. Gli dissi, sai cosa hanno trovato sopra (riferendosi ai Ris, ndr)? Lui mi rispose di no. Attimi di silenzio, ad un certo punto si alzò in piedi, si aggiustò la fondina della pistola e ci disse: quella mattina Serena è venuta in caserma ed è andata in un alloggio. Rimanemmo allibiti. Non ci aspettavamo una dichiarazione del genere, dopo sette anni».

L'ordine di servizio del giorno della scomparsa

Le dichiarazioni di Tuzi però contraddicevano l'ordine di servizio secondo cui la mattina del 1 giugno 2001 Tuzi e Quatrale si trovavano fuori dalla caserma. Secondo l'accusa l'ordine di servizio sarebbe un falso. «Il pm Perna fece convocare subito il maresciallo Vincenzo Quatrale e messo dinanzi all'ordine di servizio del primo giugno 2001 confermò quanto scritto nel documento» ha spiegato Caprio. «Iniziammo ad indagare per capire se Tuzi avesse detto la verità e se quell'ordine di servizio era falso. Poi giungemmo alla conclusione che l'ordine di servizio era parzialmente non vero».

Pressanti sono state poi le domande dei pm Siravo e Fusco sulla decisione di coinvolgere Quatrale nel colloquio con Tuzi, captato con una microspia, posta all'interno dell'auto di Quatrale e dalle quali è scaturito il capo d'imputazione per lo stesso Quatrale per istigazione al suicidio.

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Ha aggiunto il colonnello Caprio: «Ci siamo posti il problema se le dichiarazioni di Tuzi fossero vere o meno, ma non abbiano collegato la falsità dell'ordine di servizio all'omicidio Mollicone perché gli accertamenti eseguiti dai Ris dentro la caserma non avevano dato alcun esito. Come carabiniere non mi sono mai spiegato come abbia potuto attendere sette anni prima di dire una cosa del genere», ha specificato il colonnello Caprio.

La figlia del brigadiere: «Forse mio padre era impaurito»

Tuzi, come noto, il 9 aprile 2008 in Procura a Cassino sembra ritrattare la sua dichiarazione, salvo poi confermarla definitivamente. Si uccide con un colpo delle sua pistola l'11 aprile 2008. La figlia del brigadiere Tuzi, Maria al termine dell'udienza ha affermato: «Mio padre se non ha parlato probabilmente era impaurito, anche se lo fatto sette anni dopo. Ora siamo a processo».

La difesa di Quatrale, invece, con gli avvocati D'Arpino e Candido, ha ribadito la «regolarità dell'ordine di servizio e di tutte le notifiche fatte quel giorno». In controesame, infine, l'avvocato Piergiorgio Di Giuseppe, per la difesa Mottola ha fatto rilevare come ogni accertamento scientifico, dna e impronte digitali, sui Mottola sia stato negativo.

Ultimo aggiornamento: 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA