Processo Mollicone, il brigadiere Tuzi temeva di essere incastrato

Martedì 21 Giugno 2022 di Vincenzo Caramadre
La corte d assise di Cassino

Con la sua dichiarazione choc nel 2008: «Ho vista Serena entrare in caserma la mattina del primo giugno», diede un'importante svolta alle indagine. Ma poi si è suicidato, lasciando un alone di mistero, ulteriore, sull'omicidio di Serena Mollicone. Ieri in aula sono stati ricostruiti gli ultimi giorni di Santino Tuzi, il brigadiere in servizio ad Arce nel 2001, che temeva di essere incastrato. Da chi e per cosa? Resta un mistero. Certo è che il militare lo stato d'animo lo confidò al suo avvocato Renato Rea (attuale sindaco di Arpino). Ed è emerso ieri in corte d'assise a Cassino, dove si sta celebrando il processo a carico di Marco, Franco, Anna Maria Mottola, Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale. «Non vorrei che mi incastrano». Sono le parole che Santino Tuzi riferì al suo avvocato quattro giorni prima del suicidio, sull'uscio dell'ufficio, dove si era recato per un colloquio relativo a provvedimento disciplinare e a un sinistro stradale. «Stava andando via - ha raccontato l'avvocato Rea -, quando sull'uscio della potta mi disse: avvocato mercoledì mi devono interrogare in procura per il caso di Serena Mollicone. Se ho bisogno ti chiamo'. Era molto preoccupato e molto turbato, proprio per quell'interrogatorio che doveva tenere in procura. A cose fatte, quando appresi del suicidio, pensai che forse avrei dovuto approfondire il discorso», ha aggiunto Rea. Ma sono state ricostruite anche le ore in cui Tuzi rivela per la prima volta la «presenza» di Serena in caserma. A ripercorrerle il generale Luigi Sparagna (già comandante provinciale dei carabinieri dal 2007 al 2011).
La dichiarazione di Tuzi del 28 marzo 2008 ci ha «aperto uno scenario clamoroso. Ma avevamo bisogno di corroborarla», ha detto Sparagna. Ripercorsa poi l'intercettazione ambientale tra Tuzi e Quatrale, in base alla quale Quatrale è stato messo sotto processo. Il pm Siravo ha chiesto lumi sulla scelta dell'ex luogotenente per l'incontro con Tuzi. «Fu scelto Quatrale - ha spiegato Sparagna - perché era più affidabile, noi avevamo la necessità di capire perché quella dichiarazione era arrivata dopo sette anni». Ma lo stesso generale ha poi rivelato che Tuzi avrebbe scelto la sua sede di servizio. «Tuzi era tranquillo», ha aggiunto. «Gli dissi di scegliersi la sede definitiva di servizio fino alla pensione, dopo l'incompatibilità che si era creato con il maresciallo Evangelista». Sul suicidio Sparagna è convinto «che sia da riallacciare a fatti personali». Un altro carabiniere, il maresciallo Giovannini, ha poi fornito dettagli sull'interrogatorio del 9 aprile, quando Tuzi prima ritratta e poi conferma quanto detto il 28 marzo. «Il 9 aprile era molto nervoso, quando ritrattò, più volte gli dicemmo di togliere le mani dalla fondina, dove aveva l'arma di ordinanza. Dopo un colloquio con il pm Perna si tranquillizzò», ha detto il sottufficiale. Trattato anche un avvistamenti di Serena.
L'AVVISTAMENTO
Per la procura nel pomeriggio del primo giugno 2001 Serena Mollicone era già morta in un alloggio della caserma dei carabinieri di Arce, ma ieri è spuntata una testimone che «non esclude» di aver vista in una pizzeria di Isola del Liri. A sostenerlo è stata Loredana Spalvieri, titolare della pizzeria Lo Sfizio. La donna chiamata a testimoniare ha confermato le dichiarazioni rese nel 2001 e nel 2003. Fu ascoltata una decina di giorni dopo l'omicidio e disse: «Serena è entrata nella mia pizzeria intorno alla 15 del primo giugno 2001. C'era mio marito a vedere la tappa del giro d'Italia». Ma una decina di giorni dopo il padre della donna
le ingenerò qualche dubbio perché le riferì che c'era una ragazza di Monte San Giovanni Campano che somigliava a Serena.
Qualche giorno dopo la donna chiese a quella ragazza di Monte San Giovanni se era lei, che negò.
Poi fu ascoltata nel marzo 2003 dalla polizia dove «non escluse» che quella ragazza entrata nella pizzeria potesse essere stata la 18enne di Arce.

Ieri in aula ha riconosciuto i vestiti indossati da Serena: un fuseaux nero e una canotta rossa con fiorellini rosa. Una circostanza importante per questo la corte ha citato per l'udienza di domani, proprio la ragazza di Monte San Giovanni Campano e il ragazzo che era con lei.

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