Dai bus di Londra agli orfanotrofi in Siria, il viaggio di Pietro: «Se si può, bisogna dare una mano»

Il giovane di Piglio nel novembre scorso è partito per una missione umanitaria con una fondazione

Giovedì 29 Dicembre 2022 di Annalisa Maggi
Pietro Turi insieme a una bambina siriana

Da Piglio in Siria passando per l’Inghilterra, il lato nobile della Ciociaria ha il volto di Pietro Turi. L’azione silente del volontariato ciociaro in zone di guerra racconta della presenza di un trentenne di Piglio in Siria. Pietro Turi fino al 1° novembre scorso faceva l’autista a Londra dove si è trasferito da Piglio quattro anni fa.

È stata la sua visione della vita, ci ha raccontato, a portalo fino a Damasco dove si è unito alla truppa pacifica di giovani che svolgono la loro missione di volontariato per la fondazione “SOS Cristiani d’Oriente”, la filiale italiana dell’associazione umanitaria francese “SOS Chrétiens d’Orient” che da 2013 opera nelle zone disastrate del vicino e Medio Oriente per dare un aiuto concreto alle comunità cristiane e ricreare il legame tra occidentali e orientali. «Nessuno va lasciato indietro» dice Pietro all’inizio della telefonata lanciando un messaggio che si presenta come un manifesto di altruismo e di solidarietà. «Se c’è la possibilità di farlo, dobbiamo dare una mano a chi è in difficoltà», ha aggiunto il volontario.  

 

La Siria convive con un’emergenza umanitaria da dodici anni.

Milioni di bambini siriani sono cresciuti circondati da combattimenti, violenza, fuga e morte. Quasi tre milioni di bambini siriani – secondo i dati dell’organizzazione no profit - non frequentano la scuola in Siria o negli Stati limitrofi in cui sono rifugiati. Più dei due terzi dei bambini con disabilità fisiche o mentali non hanno accesso ai servizi specialistici di cui avrebbero bisogno. Alcuni sono detenuti nelle carceri o nei campi di prigionia.

L’infanzia perduta e rubata a delle vite innocenti la cui unica ‘colpa’ è quella di essere nati nella parte sbagliata del mondo non ha lasciato indifferente Pietro Turi, appassionato di Medio Oriente e di un modello di società basato sulla commistione di culture e religioni.  

L’EMERGENZA UMANITARIA

«Ho voluto vedere di persona, capire di più sulla guerra che dal 2011 ha sconvolto la popolazione siriana distruggendo il Paese. Mi sono reso conto subito che la realtà qui è totalmente diversa da quella che ci viene rappresentata in Europa - racconta - Grazie al reporter Sebastiano Caputo, che ha raccontato e documentato la distruzione in Siria, ho conosciuto l’associazione che ha una base operativa a Damasco e sono partito con altri volontari. Adesso siamo in due più altre tre ad Aleppo. Ci occupiamo dei bambini che vivono negli orfanotrofi giocando con loro per farli sentire meno soli. Siamo anche al fianco degli anziani nelle case di riposo e di quelli che, purtroppo, vivono in strada. La guerra ha fatto fuggire numerose famiglie che hanno scelto di lasciare la Siria. Le persone anziane non hanno avuto né i mezzi né la capacità fisica di lasciare Aleppo, la loro città e così sono rimasti in città, ma la solitudine e l’abbandono per loro sono divenuti una terribile realtà».

Il volontariato è un dono per chi lo fa. «Sto ricevendo di più di quello che dando – spiega Pietro Turi - Anche per questo insieme ad altri volontari abbiamo pensato di lanciare una lotteria di Natale che è partita il 14 dicembre con 1000 biglietti on line al costo di 5 euro l’ uno. Finora ne sono stati venduti 300. Il ricavato della lotteria servirà per acquistare beni di prima necessità per questi bambini. Chiunque volesse partecipare ha tempo fino al 14 gennaio cliccando su questo link https://pages.gotombola.co/g/GQPP876».  

L’appello di Pietro ai suoi conterranei ciociari è a «compiere questa azione per aiutare i piccoli di Damasco e della Siria a trascorrere le festività in un modo più sereno, come dovrebbe essere per ogni bambino».

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