Willy, il comandante dei carabinieri: «Aggressione fulminea, ucciso in un minuto e mezzo»

Mercoledì 23 Giugno 2021 di Pierfederico Pernarella
Willy, il comandante dei carabinieri: «Colpito come se fosse stato un pallone». La mamma esce dall'aula

«Un’azione fulminea e molto aggressiva», durata poco più di un minuto. Così il tenente Agatino Roccazzello, comandante del Nucleo Radiomobile dei carabinieri di Colleferro, ha riassunto l’aggressione che, nella notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro, è costata la vita a Willy Monteiro Duarte

Ieri 23 giugno il tenente è stato ascoltato come testimone nella seconda udienza sull’omicidio del 21enne di Paliano davanti alla Corte d’Assise di Frosinone presieduta dal giudice Francesco Mancini.

Rispondendo alle domande dei pubblici ministeri, Roccazzello ha ricostruito i momenti salienti del pestaggio e delle indagini che hanno portato agli arresti dei fratelli Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.

Tutti ora imputati con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. 

In aula ieri solo Belleggia che si trova ai domiciliari. I fratelli Bianchi hanno seguito l’udienza dal carcere in videoconferenza, mentre Pincarelli ha rinunciato a comparire. 

Il comandante del nucleo Radiomobile ha spiegato che è stato possibile ricostruire tutte le fasi dell’aggressione grazie alle riprese delle telecamere della videosorveglianza della caserma dei carabinieri di Colleferro, alle cui spalle è avvenuto l’omicidio. «Tutti e quattro gli imputati - ha detto il tenente - hanno preso parte all’aggressione». 

LA PRIMA LITE  - Tutto è iniziato con una lite all’esterno del locale “Due di Picche, nel cuore della movida, tra due ragazzi di Artena, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, e alcuni coetanei di Paliano perché Pincarelli aveva fatto degli apprezzamenti a una ragazza. Uno della comitiva di Paliano, Federico Zurma, amico di Willy, ha affrontato i due di Artena, è nata una zuffa. Zurma, colpito al volto da Belleggia, è caduto lungo una scalinata. La lite poi si è spostata verso via Buozzi, nei pressi di un chiosco in disuso.

«La situazione si era quasi calmata», ha riferito il tenente Roccazzello. Qualche parola grossa, niente di più. È stato in quel momento che Willy si è avvicinato al capannello di gente per capire cosa stesse accadendo. Aveva raggiunto gli amici a Colleferro poco prima, dopo aver finito il turno di lavoro come aiuto cuoco. Vedendo Zurma, suo ex compagno di scuola, discutere animatamente si è diretto verso il luogo della ressa per portare via l’amico e cercare di calmare gli animi.

Però nel frattempo altri due giovani di Artena (Omar Shabani e Michele Cerquozzi), che si trovavano con Belleggia e Pincarelli, avevano chiamato in soccorso i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, che si erano appartati con alcune ragazze nei pressi del cimitero, poco distante dal luogo dei fatti. I Bianchi, atleti di MMA, una disciplina di arti marziali, ha ricordato il tenente Roccazzello, erano già conosciuti per i loro comportamenti violenti. Nel 2018 erano stati accusati di aver picchiato alcuni immigrati di nazionalità indiana. Anche quella notte si precipitano in via Buozzi per dare una lezione. 
 

L’ARRIVO DEI FRATELLI BIANCHI - Le riprese delle telecamere della caserma segnano le 3.23 quando riprendono i Bianchi arrivare a bordo di un suv Audi Q7.

«Hanno parcheggiato vicino agli stalli riservati alla caserma dei carabinieri - racconta il tenente Roccazzello - L’atteggiamento di Pincarelli e Belleggia, in particolare, sembra quasi remissivo, quello di un chiarimento verbale, poi sembrano prendere coraggio con l’arrivo dei Bianchi. Willy viene colpito da un calcio, cade a terra, tenta di rialzarsi e viene colpito nuovamente. Sia Belleggia che Pincarelli colpiscono Willy quando è già a terra e non può reagire. Pincarelli colpisce Willy con dei pugni, Belleggia sferra un calcio come se colpisse pallone, dal basso verso l’alto, come poi si evince dalle intercettazioni. Sulle scarpe di Belleggia sono state trovate tracce biologiche di Cenciarelli che, ipotizziamo, stava cercando di difendere Willy». 

Alle 3.24, un minuto e mezzo dopo il loro arrivo, i fratelli Bianchi, Belleggia e altri tre ragazzi (Tondinelli, Sabani e Cerquozzi) sono di nuovo sul suv per fare ritorno ad Artena. Dietro loro, su un’altra auto, c’è Pincarelli. 

Tempo una ventina di minuti e i carabinieri sono già sulle loro tracce grazie alla foto della targa del suv dei Bianchi scattata da un testimone. Li raggiungeranno nel locale del fratello più grande dei Bianchi. Nel frattempo i carabinieri vengono informati che Willy non ce l’ha fatta, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale. 

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA