Frosinone, San Biagio e il rischio spopolamento: «Natura e "Ominimorti" le nostre vocazioni». Rispunta l'Atina-Isernia

Venerdì 3 Marzo 2023 di Stefano De Angelis
Frosinone, San Biagio e il rischio spopolamento: «Natura e "Ominimorti" le nostre vocazioni». Rispunta l'Atina-Isernia


Storia, tradizioni, ambiente, ma anche infrastrutture. Per gli abitanti di San Biagio Saracinisco bisogna puntare sulle potenzialità del territorio per tentare di rilanciare le quotazioni del paese e per frenare la discesa demografica.
«Bisogna cercare di essere maggiormente attrattivi - spiega un giovane -.

Siamo uno dei centri del versante frusinate del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, abbiamo tre sorgenti d'acqua, un lago, punti panoramici impreziositi da piccole cascate naturali, boschi e paesaggi immersi nella natura. Sono queste le nostre vocazioni, da esaltare e promuovere - aggiunge -. Non mancano nemmeno i luoghi per l'accoglienza: ci sono un ostello della gioventù, un rifugio, un'altra struttura ricettiva e un centro scout. Bisogna favorire lo sviluppo del turismo montano per richiamare, ad esempio, gli appassionati di escursioni e di verde incontaminato».

San Biagio è anche archeologia, con la necropoli "Ominimorti" rinvenuta sul monte Santa Croce con estensione in altri siti localizzati sui rilevi vicini. La scoperta risale a subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale quando, durante gli interventi per bonificare l'area dalle bombe, furono individuati i primi materiali funerari e alcune sepolture con corredi attribuiti al periodo tra il IV e il III secolo a.C. Sono seguite campagne di scavo coordinate dalla Soprintendenza che hanno portato alla luce altre tombe, scheletri e reperti come cinturoni di bronzo, tante armi di ferro (punte di giavellotto e di lancia), pezzi di ceramica e metallici, vasi, ciotole, coppette decorate e ulteriori resti d'interesse di periodi precedenti. Chiare le tracce lasciate dai Sanniti. Molto di quanto riaffiorato si trova nel museo di Atina. «L'area archeologica, di notevole valore storico, andrebbe valorizzata per favorire anche un flusso di visitatori» hanno osservato alcuni residenti. Nei locali adiacenti al Comune c'è la mostra archeologica permanente "La comunità Safina di San Biagio Saracinisco".

Per altri, inoltre, bisognerebbe rispolverare un vecchio progetto, quello della dorsale appenninica Atina-Isernia, un'idea di oltre vent'anni fa. Un'opera che avrebbe collegato Lazio e Molise. A suo tempo era stato anche redatto il progetto esecutivo, finanziato con 15 miliardi di vecchie lire, ma la superstrada è rimasta un sogno nel cassetto. «È un piano da riprendere in considerazione - sostengono diversi abitanti -. Ora ci troviamo in una condizione di semi isolamento, questa grande via di collegamento, invece, aprirebbe nuove prospettive di sviluppo non solo per San Biagio, ma per l'intera Val di Comino e la provincia».

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA