Città di Maria a Cassino, incoronazione dell'Assunta con gelo tra vescovo e amministrazione comunale

Domenica 16 Agosto 2020 di Elena Pittiglio
Città di Maria a Cassino, incoronazione dell'Assunta con gelo tra vescovo e amministrazione comunale

Il  rispetto delle  stringenti norme anti-Covid e il cambio di location hanno segnato il rito dell’Incoronazione della Madonna Assunta, il primo post pandemia. Le temperature elevatissime di questi giorni hanno lasciato a casa più di  qualcuno, che ha preferito rinunciarvi. Per il resto non sono mancate  le sorprese dell’ultimo momento. D’altronde il vescovo Antonazzo alla vigilia l’aveva  lasciato trasparire da alcune dichiarazioni stampa. La sorpresa è stata una lettera pervenuta  dalla Santa Sede con data 6 agosto.

Quindi  prima che i sacerdoti decidessero di fare il passo indietro, rinunciando alla petizione presentata al sindaco. La firma in calce alla lettera è del Cardinale Parolin,  Segretario di Stato della Santa Sede. Per la prima volta, dopo l’unificazione delle diocesi di Montecassino con Sora, nel corso della  cerimonia del 14 agosto viene impartita la Benedizione Apostolica.

«Il Santo Padre – scrive Parolin - si unisce all’atto di affidamento a Maria da parte dell’intera città a perenne testimonianza della predilezione che la Santa Madre di Dio ha avuto nei confronti di codesto popolo».


«Papa Francesco – continua la lettera del  Segretario di Stato - che ben conosce la figliale devozione Mariana dei cari cassinati,  desidera unirsi spiritualmente a tale momento di fede e di gioia ed esprime il suo apprezzamento per l’eloquente gesto  della cittadinanza alla Patrona,  quale e ulteriore  segno di riconoscenza».

La missiva è terminata con la benedizione apostolica del  Santo Padre alla città e alla Diocesi. Una lettera, quella arrivata  dal Vaticano il 6 agosto, a due giorni esatti dalla revoca della delibera di giunta n. 162 e il giorno in cui i parroci, firmatari della sottoscrizione, rispondono al sindaco Salera  annunciando di andare avanti con la proclamazione di Cassino a Civitas Mariae (Città di Maria), e letta ieri mattina in piazza, sembra voler dire che il Vaticano è vicino al vescovo.

In piazza Corte c’è il primo cittadino Enzo Salera, c’è il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo, c’è la giunta al completo, ci sono i consiglieri di maggioranza presenti quasi al completo.

A loro si unisce anche qualche esponente di  opposizione. L’amministrazione  è coesa. Partecipa composta e ascolta. Non appena il vescovo depone la corona d’oro sulla Madonna le campane dell’abbazia di  Montecassino si uniscono al suono a festa delle campane della Concattedrale.  Il sindaco emozionato  invece commenta: «E’ una ricorrenza importante per la nostra Cassino da secoli».

In merito alla benedizione del Papa,  che arriva solo ora, dopo  le polemiche dei giorni scorsi, Salera sottolinea: «Abbandoniamo le polemiche. Vediamo solo l’aspetto positivo: il Papa ha impartito la benedizione alla nostra città». Il programma di ieri se il Consiglio avesse ratificato la delibera avrebbe visto lo svolgimento della cerimonia delle chiavi. 

La consegna al sindaco delle chiavi su un  cuscino rosso che, a sua volta, Salera avrebbe dovuto consegnare alla Madonna. A conclusione della cerimonia il vescovo Antonazzo prende di nuovo la  parola, invoca ‘maggior rispetto morale e civile’. Ringrazia i sacerdoti. Ma non ringrazia l’amministrazione comunale. Un particolare che viene notato da tutti, come il gelo da parte del vescovo nei confronti del Comune.

«Abbiamo rivendicato  – ribadisce Salera – la laicità dell’amministrazione comunale.

Nel momento in cui la proposta sarà inclusiva e non divisiva l’amministrazione prenderà dei provvedimenti conseguenti. Ora si era creata una divisione nella città. Il primo compito – conclude - è di non alimentare la divisione ma di cercare a tutti i costi la coesione della città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA