Il fuoco non si arrende sui monti del versante laziale dell’area contigua del Parco, dove sono stati già cancellati decine di ettari solo pochi giorni fa da un vasto rogo.
L’incendio è partito nel pomeriggio, quando alcuni focolai, ancora nascosti nel sottobosco, hanno ripreso vigore. Sul posto sono subito intervenute le squadre di soccorso. Mezzi e uomini di vigili del fuoco e Protezione civile sono state impegnate ore nelle operazioni di spegnimento. È stato necessario anche l’impiego di un elicottero, che ha effettuato diversi lanci d’acqua per cercare di domare gli arbusti incandescenti. Ieri sera l’intervento era ancora in corso. Il nuovo rogo, infatti, non era stato dichiarato chiuso: "E' ancora attivo". Per stamane sono previste altre attività per scongiurare ogni rischio. L’intera area del versante laziale che ricade in Val di Comino resta monitorata e presidiata proprio per il timore che eventuali radici sotterranee e vegetazione varia ancora roventi possano rigenerare fuoco e distruzione del patrimonio naturalistico incontaminato che caratterizza la mezza costa della Valle.
Continuano, inoltre, le attività di ricognizione anche con droni dotati di telecamera termica, in grado di rilevare cenere o strati arbustivi roventi e, per questo, potenzialmente pericolosi.
Purtroppo, dunque, l’allerta resta, anche perché, come già accaduto la scorsa settimana, nella zona soffia un pressoché costante vento che potrebbe rendere le cose più complicate del previsto.
Finora, dopo l’inferno di fuoco durato giorni, con danni ingenti a pinete e conifere, spento soltanto dopo un super lavoro delle squadre intervenute e grazie anche al diluvio di giovedì scorso, l’incendio è ripartito già tre volte. L’ultima ieri, generando ancora apprensione e facendo di nuovo scattare la macchina dei soccorsi.