Scendono a valle dalle aree protette, si stanziano in alcuni territori e prendono di mira il bestiame, ma anche i cani.
IL RACCONTO
Racconta un cacciatore. «Assieme alla nostra squadra eravamo impegnati in una battuta, quando un branco di lupi ha aggredito uno dei nostri cani, una scena terribile». L'animale aggredito è stato salvato solo grazie all'arrivo del padrone. «Sarebbe stato sbranato se non fossimo arrivati in tempo, purtroppo il fenomeno della presenza dei lupi tra Pico e Pontecorvo, come in altre zone, è in crescita», ha concluso l'uomo. Ma quello raccontato è solo uno dei tanti casi. «Ero nel mio giardino, racconta un uomo di Pontecorvo - quando ho visto un gruppo di cinque, forse sei lupi». Ma c'è stato chi ha subito ingenti danni dalle incursioni dei lupi o comunque da cani incrociati con esemplari di lupo italico. «Ho un allevamento di equini e devo dire che negli ultimi mesi ho subito diverse incursioni, alcuni asini giovani sono quasi completamente spariti, per altri, giù adulti, ho trovato solo i resti. Ho presentato regolare segnalazione all'Asl di competenza per danno da fauna selvatica. Nella zona - dice - la sera all'imbrunire ormai è una costante sentire gli ululati».
Nella zona tra Esperia e Pontecorvo nella valle della Forma Quesa negli ultimi anni più volte sono stati avvistati lupi e a farne le spese sempre allevatori di ovini e bovini. Addirittura qualche anno fa un esemplare di lupo italico fu salvato dai carabinieri della stazione forestale, che lo sedarono e affidarono alle cure dei veterinari per poi essere liberato sulle alture del parco dei Monti Aurunci, dove da anni i lupi mettono a dura prova gli allevatori, moltissimi i casi e i risarcimenti dell'Ente Parco.
L'emergenza lupi è un fenomeno ormai noto alle organizzazioni di categoria. Coldiretti con il presidente Vinicio Savona e il responsabile Tommaso Di Brango, da tempo raccoglie elementi sul fenomeno. «Gli avvistamenti e di conseguenza i danni causati dai lupi sono ormai un fatto certo. Dalle zone più alte, scendono nelle vallate e qui vi rimangono aggredendo il bestiame. I lupi seguono la scia dei cinghiali, che, come noto, sono un altro grande problema. A livello nazionale è in discussione un Piano Lupi proprio per arginare i danni. Un tema che va affrontato, con tutte le ricadute locali del caso, come stanno facendo altri Paesi, come Francia e Spagna. Non può rimanere confinato nel mondo agricolo», ha spiegato il presidente Savone.
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