Covid: una settimana da dimenticare, dov'è stato registrato un notevole incremento dei contagi e si chiude con due morti. A perdere la vita nella giornata di ieri è stato un uomo di 76 anni residente a Sora e donna di 90 anni residente a Colfelice.
Ma veniamo ai numeri della settimana.
LA MAPPA
Ieri il maggior numero dei positivi c'è stato a Veroli con 55 casi. A seguire Cassino 48; Alatri 28; Sora 25; Ripi e Roccasecca 22; Anagni e Piedimonte San Germano 19; Monte San Giovanni Campano 18; Ferentino 17 e Frosinone 16.
Per quel che concerne invece la mappa settimanale il Covid cresce nelle maggiori città della Ciociaria. A Cassino in particolare in cinque giorni i contagiati sono stati 158, vale a dire il 7,2 percento del dato provinciale. C'è poi Veroli con 130 casi, mentre nel Capoluogo sono stati 129, ad Alatri 110 e a Sora 88. Resta invariato il numero dei ricoverati. Attualmente l'unico reparto Covid presente in provincia si trova allo Spaziani di Frosinone, nella settimana appena trascorsa la media dei ricoverati è stata di 24 persone.
Un dato stabile che si allinea alle altre province laziali e al dato generale dell'aumento delle persone infettate, ma non dei ricoveri. Ma perché l'impennata dei contagi. La spiegazione è arrivata nelle ultime ore dalla comunità scientifica ed è legata ad una variante, la Omicron 5 super contagiosa ma anche al venir meno dell'obbligo delle mascherine.
Ma c'è anche un altro fattore, molti non fanno più il tampone per evitare grane burocratiche o se lo fanno scelgono il fa- da-te improvvisando la quarantena fino al termine dei sintomi
avvertiti. Ed ecco che ora si corre ai ripari e domani ci sarà un tavolo urgente al ministero del Lavoro per reintrodurre l'obbligo delle Ffp2 su tutti i luoghi di lavoro.
L'APPELLO DEL DG
Proprio per far fronte ai fenomeni registrati negli ultimi tempi, il direttore generale dell'Asl di Frosinone Angelo Aliquò ha affermato: «Non abbiamo il diritto di fare ammalare nessuno. Soprattutto i più deboli che devono essere difesi. Nascondere la propria positività, sottovalutandola, è irresponsabile e pericoloso proprio per i più deboli. Ci appelliamo - ha concluso - al buon senso e alla responsabilità di ciascuno. Non possiamo più permetterci di bloccare il sistema sanitario e il paese».
Vincenzo Caramadre
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