Usura Cassino, uno dei debitori costretto a cedere la casa al commerciante arrestato

Mercoledì 11 Gennaio 2023 di Alberto Simone
Usura Cassino, uno dei debitori costretto a cedere la casa al commerciante arrestato

Usura, estorsione ed esercizio abusivo dell'attività creditizia: queste le accuse di cui dovrà rispondere un commerciante di Cassino che ieri mattina è finito agli arresti domiciliari. La misura cautelare è scattata a seguito dell'indagine di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino coordinata dal sostituto procuratore Alfredo Mattei e condotta dagli investigatori del Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino, agli ordini del tenente colonnello Francesco Papale.

Nella sostanza dei fatti secondo l'accusa, il commerciante - Fabrizio Marrocco, 45 anni, titolare di un locale che opera nell'ambito della ristorazione al centro di Cassino - da almeno dodici anni avrebbe elargito somme di denaro a colleghi commercianti messi in ginocchio dalla crisi economica, ma non solo a loro e a tutti avrebbe applicato tassi di interesse notevolmente superiori a quello effettivo globale medio fissato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, assumendo solitamente a garanzia del credito anche assegni, oppure ricorrendo a condotte estorsive per la restituzione di quanto dovutogli.

In un caso, ad esempio, l'indagato, al fine di garantirsi la restituzione dell'importo concesso in prestito, pari a 20.000 euro, avrebbe infatti preteso dal debitore la stipula di un contratto preliminare di compravendita dell'appartamento di sua proprietà, di valore di gran lunga superiore rispetto alla somma ricevuta.

Nell'occasione, al fine di celare il suo coinvolgimento in tale trattativa, l'uomo - che oggi è difeso dall'avvocato Emilio Roncone - avrebbe fatto stipulare l'atto in questione da sua moglie, nella veste di promittente acquirente. Negli ultimi due anni la pandemia ha acuito ancor di più la crisi economica e sono stati tanti i colleghi commercianti dell'arrestato che ancora negli ultimi mesi si sarebbero rivolti a lui per avere liquidità.

LE INDAGINI

Le indagini di polizia giudiziaria, eseguite dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Cassino e supportate dalle risultanze di intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e indagini bancarie, avrebbero infatti consentito di individuare molte delle vittime, quasi tutte imprenditori del cassinate operanti in variegati settori commerciali, le quali avrebbero accettato le condizioni imposte per l'elargizione del prestito in quanto versavano in gravi difficoltà economiche, in alcuni casi, appunto, acuite dalla crisi pandemica.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino ha dunque disposto il sequestro preventivo di circa 75.000 euro quale cifra corrispondente agli interessi percepiti attraverso l'ipotizzata attività di usura, nonché il sequestro di un ingente patrimonio immobiliare, per un valore di stima di oltre 1.200.000 euro. Sulla base di mirati accertamenti patrimoniali eseguiti dai finanzieri della città martire, è stato infatti individuato un cospicuo patrimonio immobiliare - di valore del tutto sproporzionato e ingiustificato rispetto ai redditi dichiarati - costituito da sei locali commerciali, sei appartamenti, quattro locali ad uso garage, due locali adibiti a deposito e un lastrico solare, nonché da ulteriori due appartamenti a Pontecorvo.

A difendere il commerciante è l'avvocato Emilio Roncone. Spiega che si tratta di un'indagine vecchia di alcuni anni, pertanto impugnerà con la richiesta di riesame la misura cautelare adottata, perché, non configurandosi a suo giudizio il pericolo di fuga, non c'è la necessità di far ricorso ai domiciliari, dopodiché gli eventuali reati penali si dovranno valutare nel merito dal momento che il suo assistito è già stato sottoposto a sequestri alcuni anni fa.
 

Ultimo aggiornamento: 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA