Voci delle feste. Il gioielliere Cataldi: «Il settore del lusso è in continua crescita»

Mercoledì 4 Gennaio 2023 di Annalisa Maggi
Voci delle feste. Il gioielliere Cataldi: «Il settore del lusso è in continua crescita»

 A Fiuggi una galleria d'arte immersa nel lusso che non conosce la crisi. In occasione del 75esimo compleanno dell'azienda, lo scorso 2 dicembre, in Via Cola di Rienzo, a Roma, è stata inaugurata la nuova boutique Diego Cataldi, una delle più importanti gioiellerie della Capitale con i brand più esclusivi del mondo del lusso. In realtà non una nuova apertura ma un trasferimento di pochi metri, dal numero 105 al numero 95 della stessa strada dove Diego Cataldi è presente dal 2014: con 10 vetrine e una superficie di oltre 550 metri quadrati, quello situato nei pressi del Vaticano è il quarto showroom in 75 anni di attività, da quando, nel 1947, Diego e Liliana Cataldi aprirono il primo negozio all'interno della Fonte Bonifacio VIII di Fiuggi. A pochi passi dal centro termale di Fiuggi, invece, davanti la centralissima piazza Spada, c'è il punto vendita dove l'azienda si è trasferita nel 1968 per poi essere ampliata nel 1986. Simbolo di un vero e proprio marchio di famiglia, Diego Cataldi è presente anche a Frosinone e, sempre nella capitale, in Viale Europa, al quartiere Eur, per un totale di 28 persone impiegate tra la Ciociaria e Roma ai quali si aggiungono quattro componenti della famiglia stessa, responsabili ciascuno di rispettivi negozi. Chiunque passeggi sul corso principale di Fiuggi non può non buttare l'occhio alle scintillanti parure di gioielli e orologi a quattro e cinque cifre che, oltre a quelle locale e nazionale, soddisfano anche la domanda di mercati internazionali. Abbiamo chiesto a Claudio Cataldi, 66 anni, figlio di Diego Cataldi, entrato nell'azienda di famiglia negli anni Settanta, che anno è stato il 2022.
«Subito dopo il lockdown del 2020, ci è sembrata una cosa strana, ma il lavoro è ripartito immediatamente, per cui abbiamo pensato che, stando a casa per via delle restrizioni, le persone abbiano cambiato un po' la concezione della vita, ritenendo importante gratificarsi e godere l'attimo.

Da quel periodo a oggi nel mondo del lusso si è registrato un picco continuo in crescita.


Nel 2000 abbiamo deciso si trasformare l'azienda indirizzandoci verso l'alto di gamma, con un lavoro di marchi e allo stesso tempo di qualità che ha sopperito alla mancanza della quantità di clientela media o medio-bassa legata ai turisti e questa scelta ha pagato e continua a pagare anche a Fiuggi, nonostante la città non sia quella di vent'anni fa. Voglio dire che ancora oggi abbiamo clienti che ci contattano telefonicamente e nel fine settimana vengono a trovarci da Firenze o da Bari».
Qual è la percentuale della clientela fiuggina? «Fino al 2005 era una percentuale interessante poi la città è scesa ed è calata anche la potenzialità di acquisto del cittadino. D'altronde una volta Fiuggi era piena di alberghi oggi ce ne sono pochissimi. Lavoriamo ancora bene con quei quattro o cinque alberghi che si sono rinnovati facendo le spa e, non ultimo, con Palazzo Fiuggi dove abbiamo un punto vendita all'interno. Lì la clientela è araba e russa anche se in calo rispetto a prima; di recente, inoltre, si è imposta soprattutto quella americana».
Il settore del lusso, dunque, sembra proprio immune alla crisi. «Non abbiamo risentito nemmeno della guerra se non come reperibilità del prodotto sottolinea Claudio Cataldi perché le aziende non riescono a produrre a causa dell'embargo, ma sotto il profilo turistico, almeno a Roma, è stato un anno molto buono e questo ha portato a un aumento della domanda». Lungi dal registrare, quindi, un calo nel volume di affari, il patron fiuggino dei gioielli è convinto che per il settore del lusso il lavoro sia in crescita. C'è un articolo che sta andando per la maggiore in queste festività? «Direi il bracciale, in oro e in diamanti, perché ormai lo portano sia uomini che donne, mentre per la donna restano gli orecchini».
Un Natale positivo, quindi? «Si, buono. Del resto ero fiducioso perché durante l'anno abbiamo registrato un andamento positivo. E poi, nel nostro caso, non è tanto importante il volume in termini economici quanto la presenza del cliente che è legato all'azienda». Prossimi progetti? Ho previsto un ampliamento del negozio di Viale Europa a Roma ma ci vuole del tempo per realizzarlo».
Annalisa Maggi
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