Accademia delle Belle Arti di Frosinone, apprensione per gli studenti cinesi

Venerdì 31 Gennaio 2020
Accademia delle Belle Arti di Frosinone, apprensione per gli studenti cinesi
«Stiamo in continuo contatto con le autorità sanitarie e, al momento, non ci sono ragioni per preoccuparsi». E' serena la direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Frosinone, Loredana Rea, che, tra i suoi studenti, conta circa 200 ragazzi cinesi. Certamente la comunità più numerosa di cinesi, in provincia. Sono ragazzi ben integrati nel capoluogo che, spesso, animano il Centro storico, a due passi dal «Tiravanti», sede dell'Accademia.
«Di questa comunità - spiega la direttrice, Loredana Rea - una quindicina sono partiti da Frosinone e sono rientrati nel Paese di origine per il Capodanno Cinese. Ora, francamente, non so quando rientreranno. E, soprattutto, quale certificazione sanitaria dovranno produrre prima di tornare in aula».
Ecco perchè la direttrice è in stretto contatto anche con l'Istituto Superiore di Sanità per sapere come dovrà comportarsi. E' evidente che il pericolo di contagio da Coronavirus è in agguato, «ma - precisa la professoressa Rea - al momento non ci sono motivi per allarmarsi».

«Li ho contattati via mail e tutti stano bene» precisa la direttrice. Ma è evidente che ora tutti i professori sono in attesa di indicazioni precise prima di riammettere i ragazzi cinesi in classe.
Considerato che il picco del contagio dovrebbe aversi ad aprile, è facile prevedere che prima di allora i ragazzi non potranno rientrare a Frosinone.
In verità, solo una quindicina di studenti sono rientrati in Patria per il Capodanno, visti gli alti costi del viaggio (intorno ai 2 mila euro tra andata e ritorno). Ma tutti gli altri, che sono rimasti in Ciociaria malgrado la festività cinese, ora vivono ore di grande apprensione stando in costante contatto con le loro famiglie.


Situazione più semplice al Conservatorio di Musica dove gli studenti cinesi sono una ventina. Di questi, solo poche unità sono rientrati in Patria per il Capodanno. Ma anche in questo caso il direttore, Alberto Giraldi, è in costante contatto con le autorità sanitarie per avere indicazioni preventive.
Nel frattempo sono crollate le presenze nei vari ristoranti cinesi di Frosinone e provincia. «Non c'è nulla da preoccuparsi - spiegano i ristoratori - perchè noi cuciniamo prodotti italiani, acquistati, per lo più, in zona». Ma l'effetto psicosi, comunque, si fa sentire.
 
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