Ucraina, giocattoli-bomba lasciati dai russi: la denuncia di Kiev. «Crudeltà senza limiti»

Giovedì 28 Aprile 2022
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Giocattoli dei bambini trasformati in trappole mortali, con mine antiuomo ed esplosivi nascosti. È l'ultima frontiera della crudeltà dei russi denunciata da Kiev, rivolta a colpire i più piccoli e i più indifesi. La denuncia arriva da Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno di Kiev che su Telegram ha condiviso le foto dell'orrore: un pallone tagliato con all'interno un'esplosivo, una bambola col vestitino rosa in cui la pila è stata sostituia con una mina, un pupazzetto colorato all'interno dei quali si scorrgono le tracce di una bomba.

Nel suo messaggio Gerashchenko denuncia "Il cinismo è sorprendente: gli occupanti sono ben consapevoli che il bambino, al suo ritorno a casa, raccoglierà prima di tutto il suo giocattolo". E avverte di alcuni comportamenti da tenere per garantire un ritorno a casa in sicurezza per tutte le famiglie: allontanarsi e avvisare tutti del pericolo, avvertire le autorità, e non usare telefoni cellulari nelle vicinanze, che potrebbero innescare l'esplosivo.

Mine nascoste anche nei cadaveri 

Non è la prima volta che le autorità ucraine denunciano episodi simili: in tutti i territori occupati e ora liberati le autorità dell'Ucraina sono occupate in attività di ricerca per cercare di rimuovere gli esplosivi nascosti e le mine antiuomo lasciate dal nemico.

In alcuni casi, secondo quanto denunciato dalle autorità, le mine sono state nascoste anche all'interno dei cadaveri per colpire le persone nel momento in cui si avvicinavano per seppellire un proprio caro defunto.

Dai "pappagalli verdi" in Afghanistan all'Ucraina: la crudeltà non ha confini 

La pratica infame dei giocattoli bomba non è una novità, come per anni ha denunciato Gino Strada, chirurgo fondatore di Emergency. I primi ad utilizzarla furono i sovietici in Afghanistan inventando i "pappagalli verdi": due ali di plastica verde con al centro un piccolo cilindro pieno di esplosivo. I "finti giocattoli" cadevano dal cielo, lanciati da elicotteri militari e una volta raccolti dai bambini, esplodevano causando gravi mutilazioni o la morte. Da allora è una pratica diffusa, utilizzata in tanti teatri di guerra nel mondo e da tante parti in campo: in Bosnia, in Somalia, in Etiopia, a Gibuti, nel Kurdistan iracheno, da Pol Pot in Cambogia, in Vietnam, nelle guerriglie del centro America.

Ultimo aggiornamento: 15:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA