Al magistrato Marco Petrini - in servizio presso la Corte di Appello di Catanzaro - sarebbero stati donati, dagli indagati accusati di corruzione, denaro, preziosi e prestazioni sessuali in cambio di sentenze favorevoli. È quanto emerso dalle indagini avviate nel 2018, condotte dalla Guardia di Finanza di Crotone e dirette dalla Dda in esecuzione di una ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Salerno nei confronti di otto indagati, sette in carcere uno ai domiciliari. Tutti i destinatari delle misure cautelari sono gravemente indiziati, a vario titolo, di corruzione in atti giudiziari, in alcuni casi, aggravata dall'articolo 416 bis.
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