Il telescopio spaziale James Webb dimostra immediatamente il suo enorme potenziale: sono state presentate le prime immagini a “pieni colori”, che si aggiungono a quella presentata in anteprima dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e dimostrano le incredibili capacità dell'ambizioso programma nato dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia spaziale canadese (Csa) e in cui anche l'Italia ha un ruolo importante. «Oggi presentiamo all'umanità una visione rivoluzionaria del cosmo grazie al telescopio spaziale James Webb, una visione finora inedita», ha commentato Bill Nelson, Amministratore della Nasa anticipando la presentazione delle prime immagini.
Dopo le prime anticipazioni per dimostrare a tutti la potenza di questo strumento sviluppato in circa 20 anni di lavoro, arrivano ora le prime 5 immagini 'a colorì dedicate a 5 grandi temi differenti della ricerca scientifica e cui Webb potrà dare tante risposte.
A garantire infatti la messa a fuoco ottimale dello spettrometro infrarosso NIRSpec è uno strumento realizzato da Leonardo negli stabilimenti di Campi Bisenzio (Firenze). Ultima immagine l'iconica Nebulosa Carina, protagonista di alcuni degli scatti più noti di Hubble e che chi 'rivivè con una profondità di colori (che si traducono in informazioni) e dettagli quasi impensabili, di cui è stato selezionato un dettaglio che ricorda un'enorme 'scogliera cosmicà. Cinque immagini che da sole hanno entusiasmato la comunità scientifica, e non solo: «È l'inizio di una nuova era di osservazione dell'Universo e di scoperte scientifiche entusiasmanti», ha detto Gnther Hasinger, Direttore di Scienza dell'Esa. «Scientificamente - rileva Adriano Fontana, responsabile della divisione nazionale abilitante dell'astronomia ottica ed infrarossa dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) - i dati aprono una nuova finestra su un'epoca della storia dell'universo che non è ancora stata esplorata». Dal canto suo l'Italia punterà moltissimo su Webb attraverso Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Inaf. Ben 9 dei 266 programmi prescelti per il primo anno di osservazioni scientifiche del nuovo telescopio saranno guidati da ricercatori italiani (7 da Inaf e 2 dall'Università di Milano-Bicocca e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa). Importanti anche i contributi tecnologici attraverso Leonardo e Thales Alenia Space.
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