Usa, perseguitato dai bulli si suicida a 12 anni: la mamma di Andy pubblica la sua foto nella bara

Giovedì 15 Marzo 2018 di Federica Macagnone
Usa, perseguitato dai bulli si suicida a 12 anni: la mamma di Andy pubblica la sua foto nella bara
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Andy aveva solo 12 anni ed era un bambino come tutti gli altri: adorato dai suoi genitori e dal fratello maggiore con cui condivideva gran parte delle sue giornate. Sorrideva e scherzava, ma sul cuore, ormai da mesi, aveva un macigno che lo faceva soffrire. Da quando era iniziata la scuola, infatti, era diventato la preda preferita di alcuni bulli della Southaven Middle School, nel Mississippi: lo perseguitavano, lo prendevano in giro ed erano arrivati al punto di minacciarlo. Andy si era confidato con la sua famiglia, ma il conforto dei suoi cari non gli è bastato: si è ucciso, lasciando degli appunti in cui raccontava tutto il suo calvario. Una sofferenza indescrivibile per la mamma, Cheryl Hudson, che il giorno del suo funerale ha voluto fare un gesto forte, condividendo su Facebook un'ultima foto di sua figlio dentro la bara. Un'immagine devastante alla quale ha aggiunto poche semplici parole: «Ecco cosa può fare il bullismo».
 

 

Secondo il racconto del padre Matt Leach, Andy stava attraversando un periodo di lotta interiore da quando aveva scoperto che poteva essere bisessuale. «L’informazione si è diffusa a scuola ed è diventato vittima degli attacchi dei compagni». In poco tempo dai soprannomi inappropriati si era arrivati alle minacce fisiche. Mesi di tormento che hanno portato Andy a pensare che l'unica salvezza sarebbe stato il suicido. E così martedì, in presa alla disperazione, il bimbo è entrato nel garage di casa e ha deciso di togliersi la vita. «Si è impiccato - ha raccontato Cheryl tra le lacrime - Lo ha ritrovato suo fratello di 15 anni. Aveva lasciato una serie di appunti in cui descriva il suo calvario e confessava che stava pensando al suicidio da un po' di tempo. In uno c'era scritto: “Voglio che sappiano cosa hanno fatto e che impatto le loro azioni hanno sulla vita degli altri”. Aveva pure disegnato il modo in cui lo avremmo trovato. Era stato vittima di prepotenze durante la maggior parte dell'anno scolastico e la scuola, a cui era stato segnalato tutto diverse volte, non ha ha fatto nulla. Questo non è il primo caso di bullismo nell'Istituto, i ragazzi hanno paura pure di andare in bagno».

Adesso i ragazzi che hanno perseguitato Andy sono finiti nel mirino della polizia, ma questo non è bastato a Cheryl, che ha deciso di pubblicare la foto del suo bambino nella bara con un unico scopo: gridare a gran voce basta al bullismo affinché altre famiglie non debbano attraversare l'incubo in cui la sua è piombata in un giorno di marzo come tanti. «Ho il cuore in mille pezzi, ma non voglio che la morte di mio figlio sia vana - ha continuato Cheryl - Era molto intelligente, divertente, sarcastico, compassionevole ed era il mio orgoglio.
Io, il mio ex marito, i miei amici non ci fermeremo e porteremo avanti una campagna contro il bullismo. Faremo in modo che la sua voce non rimanga inascoltata».

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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