Usa, il mistero della famiglia Hart: due mamme e sei figli morti nel suv giù dalla scarpata

Venerdì 30 Marzo 2018 di Anna Guaita
Usa, il mistero della famiglia Hart: due mamme e sei figli morti nel suv giù dalla scarpata
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NEW YORK – Un Suv precipita oltre la scogliera che si affaccia sul Pacifico. Due donne e i loro sei figli adottivi perdono la vita in uno dei più strani incidenti che la polizia della California si sia mai trovata davanti. Non ci sono segni di frenate sul dorso erboso che separa la strada dal ciglio del burrone, non si sono segni di sbandamento. Non ci sono neanche segni di accelerazione. Ma il veicolo è precipitato, capovolgendosi all’impatto con le rocce di questa costa selvaggia.
 

 

La polizia mantiene ancora il massimo riserbo sull’incidente avvenuto il 28 marzo. Ma è chiaro che sospetta un suicidio di massa. Nella notte di venerdì, lo sceriffo di Mendocino ha definitivamente rinunciato alla ricerca del corpo di tre dei sei ragazzi, che erano stati catapultati fuori dall’abitacolo, dandoli per ”dispersi”. La famiglia era composta di due donne lesbiche 38enni, sposate da dieci anni, e madri adottive di una piccola tribù di ragazzi di età compresa fra i 18 e i 12 anni.

Le due donne, Jennifer e Sarah Hart, sono morte sul colpo, come tre dei sei figli che sedevano nei sedili posteriori.

Il luogo dove il Suv è uscito di strada è poco frequentato, lungo un tratto della costa, nella California del Nord, dove il mare è tempestoso contro le rocce. L’incidente non ha avuto testimoni, ed è stato scoperto solo da un passante che percorreva un sentiero panoramico.

I dubbi sulla meccanica dell’incidente si accompagnano ai dubbi sulla coppia. Eramo mamme amorevoli, generose e attente ai bisogni dei loro sei figli adottivi, come sostengono gli amici che si sono precipitati su Facebook a esprimere il loro dolore. O erano mamme manesche, che punivano i figli togliendo loro il cibo dalla bocca?

Quel poco che è certo è che una coppia di vicini, Briue e Dana Dekalb avevano chiamato l’ente protezione infanzia, per denunciare maltrattamenti. Gli ispettori dell'ente hanno trovato che la casa era vuota. La famiglia era partita per una gita. Una gita da cui non è mai tornata.

La signora Dekalb ha raccontato che uno dei figli, il 14enne Devonte, era andato a casa loro per chiedere se potevano nascondere del cibo dietro il cancello, perché le madri li tenevano senza mangiare per punizione. Un’altra delle figlie, Sierra, si era invece rifugiata a casa dei Dekalb, sostenendo che una delle madri la stava picchiando duramente.

In effetti, una delle due donne, Sarah, aveva avuto guai con la legge nel 2011 nel Minnesota, quando era stata riconosciuta colpevole di aver picchiato una figlia. In quel caso la donna ammise di aver “perso la pazienza e la ragione”, chiese scusa, e fu messa sotto sorveglianza da parte dell’ente assistenza infanzia. Ma scaduti i termini della punizione, la coppia e la famiglia si trasferirono in blocco non lontano da Portland, Oregon.

E lì hanno condotto una vita molto ritirata, tanto che i vicini erano stupiti di non vedere mai i ragazzi fuori nell’ampio guardino. Ma la coppia ha spiegato che facevano “homeschooling”, cioè facevano studiare i ragazzi a casa e quindi c’era poco tempo per stare fuori.

Gli amici raccontano che comunque le due mamme portavano spesso i figli a fare escursioni nei monti, e campeggi, e non facevano mancar loro lo sfogo fisico all’aria aperta. Inoltre le due donne portavano spesso i figli a manifestazioni politiche. Tutte e due sostenitrici di Bernie Sanders, sono state immortalate in uno dei comizi del senatore, con tutti e sei i figli.

Devonte diventò anche famoso al livello nazionale nel 2014, durante le manifestazioni “Black Lives Matter”, quando portava appeso al collo un cartello con la scritta “Abbracci Gratuiti”. La foto di lui che abbraccia un poliziotto divenne virale e il suo nome rimbalzò per tutta l’America.

Insomma, due ritratti diversi.
Mamme perfette, o mamme snaturate? Su Facebook gli amici supplicano il pubblico di non giudicare superficialmente. Ma quel Suv accartocciato sulle rocce lungo la costa, fa inevitabilmente sospettare che i dubbi della vicina di casa, Dana Dekalb, fossero fondati, e che dietro le pareti della villetta di Woodland, la famiglia fosse tutt’altro che serena.

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 19:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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