Ucraina, ultimatum a filorussi: «Lasciate edifici occupati entro 48 ore o usiamo la forza»

Mercoledì 9 Aprile 2014
Filorussi a Donetsk
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Il governo ucraino ordiner l'uso della forza per sgomberare gli edifici governativi ancora occupati dagli attivisti filo russi a Donetsk e Luhansk se i negoziati in corso non avranno dato esito positivo, per risolvere la crisi «entro 48 ore». Lo ha annunciato il ministro degli interni Arsen Avakov, in una conferenza stampa al termine di un consiglio dei ministri. A Donetsk, intorno al palazzo del governo locale occupato sono state innalzate barricate mentre a Luhansk quasi tutti gli ostaggi trattenuti contro la loro volontà nel quartier generale dell'Sbu occupato da lunedì sono stati rilasciati (56 persone sono uscite nelle ultime ore, ieri erano stati denunciati 60 ostaggi). «Ci sono due opzioni, l'opzione politica con negoziati, e l'uso della forza. Proponiamo negoziati e una soluzione politica a chi vuole il dialogo. Le autorità ucraine risponderanno con la forza alla minoranza che invece vuole il conflitto», ha affermato il ministro.



Mogherini e la questione energetica. Sul fronte energetico, «non abbiamo problemi nel breve periodo» dalla crisi ucraina. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Federica Mogherini a Radio Anch'io. L'Italia ha «abbastanza diversificato le fonti energetiche, anche se è utile farne di più e lavorare a una politica energetica europea», ha aggiunto sottolineando che «questa crisi mette in luce l'esigenza di avere un'Ue più integrata».



In Ucraina «nel brevissimo periodo c'è il rischio, che è un rischio anche per noi, di un ulteriore deteriorarsi della situazione - ha poi detto il MInistro - il rischio di disgregazione del Paese e di guerra civile. Se non facciamo attenzione, come comunità internazionale e come governo di Kiev, ad evitare qualsiasi azione o reazione che alimenti la tensione, il rischio può diventare concreto».



Angela Merkel chiede una maggiore cooperazione al governo russo di Vladimir Putin per cercare di risolvere la crisi in Ucraina: «Purtroppo - ha dichiarato, intervenendo al Bundestag - ci sono molti ambiti in cui non appare chiaro il fatto che la Russia sta contribuendo a far distendere la situazione».



È salito a 105 il numero ufficiale delle vittime della "strage di Kiev'' del 18-20 febbraio provocata dagli scontri tra polizia e insorti e dagli spari di cecchini nei dintorni della centrale piazza Indipendenza (Maidan Nezalezhnosti). Lo fa sapere il ministero della Salute ucraino annunciando la morte in ospedale di uno dei feriti. A oggi, 98 persone sono ancora ricoverate nella capitale ucraina in seguito agli scontri di febbraio. In totale, 1.737 persone hanno ricevuto cure mediche e 1.155 sono state ricoverate.




Ultimo aggiornamento: 15:35

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